Entro 5 anni sarà pronto il vaccino contro l’Alzheimer. Un bel risultato, per una malattia che fa paura a moltissime persone. Lo sviluppo di un vaccino contro l’Alzheimer potrebbe essere questione ormai di anni, come emerge da uno studio della Flinders University di Adelaide, in Australia, pubblicato sulla rivista Nature. Entro il 2018 saranno effettuati i primi test sull’uomo.
E non finisce qui. Il morbo di Alzheimer in futuro potrebbe essere diagnosticato precocemente, con test ad hoc, magari un prelievo di sangue o un esame delle urine da eseguire già intorno ai 40 anni. E grazie a terapie preventive, ad esempio anticorpi e vaccini, si potrà bloccare la malattia ben prima dell’esordio dei sintomi.
L’Alzheimer è la forma di demenza più diffusa, colpisce oggi nel mondo 25 milioni di individui, e fa paura proprio perché cancella chi siamo e chi siamo stati.
«Oggi – afferma Patrizia Mecocci dell’Università di Perugia – per “diagnosticare” un potenziale rischio di Alzheimer abbiamo a disposizione la tomografia con tracciante specifico per il peptide beta-amiloide, la PET-amiloide che evidenzia accumuli del peptide tossico nel cervello. Ma si tratta di un esame costoso che si riserva a pochi soggetti, eventualmente da coinvolgere in sperimentazioni cliniche».