L’olio della frittura finisce di solito in bottiglie di plastica, e poi nell’isola ecologica: raramente qualcuno pensa di trasformarlo in super colla. Eppure è esattamente quello che hanno fatto alcuni ricercatori, pubblicando i risultati sul Journal of the American Chemical Society.
Il materiale ottenuto incolla metalli con una forza paragonabile agli adesivi industriali migliori, e si può riciclare completamente. Che roba è? Ora vi dico.
Dall’olio esausto al polimero
Ogni anno vengono prodotti circa 14 miliardi di litri di olio da cucina usato. Una frazione diventa biocarburante, un’altra finisce in lubrificanti. Il resto è un problema di smaltimento. L’olio è formato da catene lunghe di acidi grassi legati a glicerolo: i ricercatori hanno spezzato chimicamente queste catene e trasformato i prodotti in molecole più semplici attraverso reazioni successive.
Combinando alcoli ed esteri risultanti in varie proporzioni, hanno sintetizzato una gamma di plastiche poliestere.
Questi polimeri somigliano al polietilene a bassa densità (LDPE), quello delle buste di plastica. Ma la presenza di atomi di ossigeno nel polimero crea qualcosa di diverso: legami forti con vari materiali. È questa caratteristica che trasforma un semplice polimero in una super colla perfettamente funzionante.

Super colla, il test con l’auto rimorchiata
Per misurare la forza adesiva, il team ha incollato due lastre d’acciaio inossidabile. Le piastre hanno retto 123 chilogrammi di peso appeso. Poi hanno attaccato le lastre al retro di una berlina e l’hanno trascinata su una salita. La super colla ha tenuto senza cedere. Confrontata con prodotti commerciali, la performance è stata (in pochissimi casi) equivalente e generalmente superiore.
Le proprietà del materiale lo rendono adatto per laminati industriali, componenti automobilistici, dispositivi medici ed elettronica. La resistenza meccanica corrisponde agli standard commerciali, ma il punto di partenza è un rifiuto da smaltire.
Riciclo senza perdere forza
La super colla ottenuta è stata scomposta nei componenti originali e riconvertita in polimero. Diversi cicli di riciclo (scusate il bisticcio) non hanno danneggiato le proprietà adesive. Alcuni tipi possono essere riciclati insieme a polietilene ad alta densità (HDPE) e polipropilene, rendendo più semplice la gestione dei materiali plastici misti.
“Questo lavoro evidenzia il potenziale dei rifiuti organici non commestibili come materia prima rinnovabile per alternative ecologiche alle plastiche derivate dal petrolio”, scrivono i ricercatori.
In pratica: l’olio della frittura può diventare un materiale strutturale, non solo combustibile di seconda scelta. E magari (dico così, per dire) regalarci una super colla che profuma di patatine. Tiè.
Quando e come ci cambierà la vita
Questa super colla potrebbe entrare nel mercato industriale entro 3-5 anni, riducendo la dipendenza dagli adesivi petrolchimici e abbassando i costi di smaltimento dell’olio esausto.
Se prodotta su scala commerciale, trasformerebbe 14 miliardi di litri di rifiuti annui in materiali ad alte prestazioni.
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