Tokamak Energy e il “mini Sole”: centrale a fusione nucleare pronta il 2030
L’azienda inglese presenta la centrale a fusione nucleare che promette di rivoluzionare il mondo dell’energia dal 2030.
L’azienda inglese presenta la centrale a fusione nucleare che promette di rivoluzionare il mondo dell’energia dal 2030.
Il reattore a fusione cinese frantuma un altro record. Il Tokamak è sempre più stabile, e 10 volte più caldo del sole.
Nel tentativo di ottenere energia pulita e illimitata, la Cina sta sviluppando un ‘sole artificiale’ attraverso la ricerca sulla fusione nucleare.
L’energia da fusione nucleare sarà pulita, efficiente e conveniente: e almeno agli inizi potrebbe avere l’accento British.
Il progresso di una civiltà si può facilmente valutare dalla qualità e dall’efficacia delle sue invenzioni, dagli avanzamenti tecnici e tecnologici che ne hanno alimentato l’evoluzione come citato qui su FuturoProssimo, ma anche dal grado di consapevolezza raggiunto dalle persone. Di fronte all’enormità di una nuova scoperta, o dinnanzi al lancio di un nuovo manufatto innovativo che cambierà per sempre la vita degli esseri umani, gli individui giungono infatti alla conclusione che il loro destino, insieme all’avanzamento complessivo della civiltà, … Leggi tutto
Il propulsore sfrutta processi alla base dell’eruzione solare, contemplati anche nei prossimi reattori a fusione nucleare.
Un team di ricerca avvicina l’umanità alla fusione nucleare ottenuta attraverso l’uso dei laser.
Anche la Corea costruisce il suo sole artificiale, ed oggi è più avanti di tutti: KSTAR ieri si è acceso per ben 20 secondi.
L’energia della fusione nucleare avanza lentamente. Ora un approccio nuovo basato su boro-idrogeno abbatte molti degli ostacoli ad un futuro di energia pulita e illimitata.
HL-2M, il reattore a fusione nucleare sviluppato in Cina, è un sole artificiale 10 volte più caldo di quello vero. Entrerà in funzione nel 2020.
Ottenere dalla fusione nucleare reazioni che diano più energia di quanta se ne immetta nel sistema può essere la risposta finale alla crisi climatica.