Di recente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sofferto di un disturbo simile. Parliamo di “ipofunzione vestibolare bilaterale”: in sintesi, l’orecchio interno non mantiene adeguatamente l’equilibrio sensoriale. Di conseguenza, la persona ha le vertigini molto facilmente. Un nuovo impianto, tuttavia, sembra aggirare il problema, riducendo notevolmente le vertigini.
L’ipofunzione vestibolare bilaterale (BVH) può essere una condizione piuttosto debilitante. Fa inciampare e provoca vertigini a chi ne è affetto. Questo non solo disturba notevolmente la persona e le dà disagio, ma la espone anche ad un alto rischio di cadere. Il disturbo è così fastidioso che anche quando qualcuno è seduta, i soli movimenti della testa provocano offuscamento della vista. È chiaro che a chi soffre di questo problema sia vietata la guida, così come tante altre attività per cui le vertigini potrebbero creare un concreto pericolo.
Come si curano le vertigini?
Il trattamento per le vertigini consiste tipicamente nell’eseguire esercizi di riabilitazione vestibolare. Aiuta molto anche evitare farmaci che possano danneggiare l’orecchio interno o sopprimere la funzione cerebrale. Sfortunatamente, però, adottare tali misure non sempre fa molta differenza.
Alla ricerca di un’alternativa più efficace, gli scienziati della Johns Hopkins University School of Medicine hanno modificato un impianto cocleare già esistente. È un dispositivo che solitamente aiuta le persone non udenti a sentire meglio, grazie alla stimolazione del nervo cocleare. Dopo la modifica, invece, l’impianto ha stimolato il vicino nervo vestibolare dell’orecchio interno per contrastare le vertigini.
Come funziona l’impianto modificato
La tempistica e l’intensità degli impulsi stimolanti contro le vertigini è dettata da un rilevatore di movimento montato sulla testa del paziente. In questo modo, ogni volta che la testa si muove, ad esempio durante la deambulazione, l’impianto si attiva per stimolare il nervo vestibolare difettoso. In chi non soffre del disturbo, quel nervo si attiva da solo, in risposta ai movimenti della testa. Qui c’è bisogno di questa sorta di “bypass anti vertigini”.
Lo studio
La ricerca, descritta in un documento che è stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto 8 pazienti con vertigini e ipofunzione vestibolare bilaterale (BVH). I pazienti hanno ricevuto un impianto e un rilevatore di movimento. Nel periodo di valutazione (6 mesi, con un follow up un anno dopo) il team ha riscontrato un significativo miglioramento in 4 metriche su 5 di postura e andatura.
Il miglioramento delle prestazioni sui test clinici standardizzati di equilibrio e deambulazione è stato notevole. È gratificante che i nostri pazienti siano stati in grado di tornare ad attività che arricchiscono la loro vita quotidiana, come fare esercizio, andare in bicicletta, fare giardinaggio o ballare al matrimonio di una figlia
Margaret Chow, co-autrice dello studio
Ecco un video “prima e dopo” di uno dei pazienti, per darvi un’idea.