La US Intelligence Community ha pubblicato un paper di previsioni sul futuro del mondo fino al 2040.
Per essere sintetici (poi vi dico più in dettaglio), l’intelligence USA mette in guardia da una forte volatilità politica e da una crescente concorrenza internazionale che potrebbe sfociare perfino in un conflitto su larga scala.
Report intelligence: sarà un mondo più incerto
Il report intitolato A More Contested World è un tentativo di esaminare le tendenze chiave, e delinea una serie di possibili scenari.
È il settimo rapporto di questo tipo: dal 1997 il National Intelligence Council ne elabora uno ogni 4 anni.
Se siete leader politici o diplomatici, o sperate di diventarlo nei prossimi anni, preparatevi a brutte letture, e forse brutte notizie. L’intelligence USA indica due parole chiave, e sono molto forti: incertezza e instabilità.
I fattori chiave di questo previsto peggioramento mondiale
Il primo elemento che guiderà l’instabilità mondiale, come detto, è la volatilità politica.
“In molti paesi,” avverte il report, “le persone sono pessimiste riguardo al futuro e diventano sempre più diffidenti nei confronti di leader e istituzioni che considerano incapaci o riluttanti ad affrontare tendenze economiche, tecnologiche e demografiche dirompenti”.
Le persone gravitano verso gruppi che la pensano allo stesso modo e che avanzano richieste più grandi e più varie ai governi in un momento in cui quei governi sono sempre più limitati in ciò che possono fare.
Questa discrepanza tra le capacità dei governi e le aspettative del pubblico rischia di espandersi e portare a una maggiore volatilità politica. La polarizzazione e il populismo all’interno dei sistemi politici aumenterà. Così come le ondate di attivismo e i movimenti di protesta. Nei casi più estremi si avrà violenza, conflitti interni, o addirittura il collasso dello Stato.
dal report del National Intelligence Council americano
Crisi delle democrazie
Le aspettative non soddisfatte, alimentate dai social media e dalla tecnologia, potrebbero comportare rischi per la democrazia.
“Guardando al futuro, è probabile che molte democrazie siano vulnerabili a un’ulteriore erosione e persino al collasso”, avverte il report, pur aggiungendo che queste pressioni interesseranno anche i regimi autoritari. La sintesi lascia intravedere dunque una più estesa crisi dell’autorità in generale, più che della democrazia.
Pandemia, un grande “stop”
Il report dell’intelligence si sofferma anche sulla pandemia, definita come “il più significativo e singolare sconvolgimento globale dalla seconda guerra mondiale”. Un evento planetario che ha alimentato le divisioni, accelerato i cambiamenti esistenti e sfidato le ipotesi, incluso il modo in cui i governi possono fronteggiare le minacce, da soli o in sinergia.
Curiosità: nello scorso report, l’intelligence ha previsto una pandemia
Il precedente report del 2017 includeva questa possibilità, collocando una possibile pandemia nel 2023, e la drastica riduzione dei viaggi globali per contenerne la diffusione.
Nonostante le ipotesi fatte in passato, gli autori del report ammettono di non aver previsto una pandemia di così ampie proporzioni, che ha “scosso presupposti di lunga data sulla resilienza e ha creato nuove incertezze sull’economia, la governance, la geopolitica e la tecnologia”.
Il cambiamento climatico
Anche il cambiamento climatico e i cambiamenti demografici saranno fattori chiave, così come la tecnologia, che potrebbe rivelarsi dirompente ma anche dare potere solo a chi la sfrutta prima e più velocemente.
Competizione geopolitica
A livello internazionale, gli analisti dell’intelligence si aspettano che l’intensità della competizione per l’influenza globale raggiunga il suo livello più alto dalla Guerra Fredda nei prossimi due decenni.
Le organizzazioni non governative, compresi i gruppi religiosi e quelle che vengono chiamate “imprese superstar della tecnologia” potranno anche avere la capacità di costruire reti che competono con (o addirittura superano) gli Stati.
Il rischio di conflitto può aumentare e diventerà sempre più difficile scoraggiare l’uso di nuove armi.
I fenomeni legati al terrorismo potrebbero essere non solo di matrice religiosa: opposte fazioni potrebbero agire per questioni diversissime dal razzismo all’ambientalismo passando per l’estremismo antigovernativo.
La competizione tra Stati Uniti e Cina è al centro di molte delle differenze negli scenari. Il mondo sarà diverso a seconda se una delle due potenze prevarrà, se si scontreranno o se divideranno il mondo in blocchi separati.
Give peace a chance, direbbe John Lennon
L’obiettivo generale di questo report dell’intelligence, così come quelli passati, è comunque guardare a possibili futuri piuttosto che prevedere con certezza.
Per questo tra gli scenari prospettati ce ne sono perfino alcuni scenari ottimistici per il 2040. Uno di questi è chiamato “la rinascita delle democrazie”.
Comporta (chiaramente dalla prospettiva USA) che gli Stati Uniti e i loro alleati sfruttino la tecnologia e la crescita economica, mentre le repressioni di Cina e Russia (anche su Hong Kong) rafforzino anche in quei popoli l’attrattiva della democrazia.
Altri scenari dell’intelligence sono più cupi.
“Lo scenario del mondo alla deriva” immagina che le economie di mercato non si riprendano mai dalla pandemia Covid, divengano profondamente divise a livello nazionale e vivano in un sistema internazionale “senza direzione, caotico e volatile”.
Uno scenario del report dell’Intelligence USA riesce poi a combinare il pessimismo con l’ottimismo, ma curiosamente è quello che più mi inquieta, fors’anche per il titolo.
Si chiama “Tragedia e mobilitazione”.
Lo scenario descrive e immagina un mondo nel mezzo di una catastrofe globale all’inizio degli anni ’30 dovuto al cambiamento climatico, alla carestia e a disordini. Questo scenario, similmente a quanto accadde dopo la seconda guerra mondiale, porta ad una nuova coalizione globale (come le Nazioni Unite) ma guidata in parte dai movimenti sociali.
Naturalmente, nessuno di questi scenari potrebbe verificarsi: plausibilmente emergerà una combinazione di questi scenari, o ancora qualcosa di completamente nuovo.