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Il futuro di ieri, Spazio, Tecnologia

Viva Apollo! 10 tecnologie di oggi nate dalla missione sulla Luna

Per chi ancora si chiede a cosa sia servito andare sulla Luna, ecco 10 pezzi di tecnologia moderna nati direttamente dalla missione Apollo.

21 Luglio 2019
Gianluca RiccioGianluca Riccio
⚪ 7 minuti
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Avrete sentito parlare di cibo liofilizzato per alimentari gli astronauti della missione Apollo, e c'è perfino un "gelato spaziale" sviluppato dalla NASA e mai impiegato. Un'altra invenzione ritenuta di origine spaziale è il Teflon, ma è una fake news. Insomma, c'è molta confusione su ciò che è diventato di uso comune dopo il primo impiego sulla luna.

Faccio chiarezza con 10 pezzi di tecnologia moderna nati sicuramente dalla missione Apollo (per chi ancora si chiedesse a cosa sia servito andare sulla Luna).

1 Utensili cordless

Il contributo della NASA allo sviluppo e alla diffusione di questa invenzione del 1961 è stato formidabile. La Black & Decker affiancò il programma Apollo sviluppando un trapano senza fili da usare in missione. L'obiettivo era quello di estrarre campioni di roccia lunare, e sulla luna non ci sono molte prese elettriche. Oltre alla capacità di funzionare senza fili, il trapano "spaziale" era in grado di resistere ad alte temperature e all'assenza di atmosfera. Subito dopo lo sviluppo, Black & Decker si industriò per una versione "civile" della tecnologia, ed estese il numero degli attrezzi cordless con cacciaviti ed altro. La speciale batteria creata per la missione trovò poi impiego anche in dispositivi medici avanzati che migliorarono la vita dei pazienti e il lavoro dei chirurghi.

2 Aspirapolvere senza fili

Apollo, trapano senza fili

Un altro sviluppo della tecnologia cordless impiegata per Apollo è stato l'aspirapolvere senza fili. Il principale ostacolo in questo caso era rappresentato dal consumo del motore di aspirazione. La sfida fu vinta con successo, ma per rendere economica la tecnologia per la diffusione ci vollero ben 10 anni: il Dustbuster, primo aspirapolvere senza fili sul mercato, fu lanciato nel 1979.

3 Tute ignifughe

Apollo, tute ignifughe

Il fuoco è il peggior nemico delle missioni spaziali, perché si sviluppa negli ambienti pressurizzati saturi di ossigeno e cruciali alla vita degli astronauti. I primi incendi nella cabina dell'Apollo 1 nel 1967 costarono la vita a 3 membri dell'equipaggio. Per impedire altri incidenti del genere la NASA commissionò lo sviluppo di materiali speciali per foderare sia la navicella che gli abiti degli astronauti. La Monsanto, nota compagnia di biotech oggi nota per motivi meno nobili, sviluppò un tessuto chiamato Durette, reso chimicamente ignifugo. Contribuì anche a realizzare un sistema di respirazione (maschera, bombola e imbracatura) molto più leggero e indossabile dei precedenti. Entrambi gli elementi formano le basi del moderno equipaggiamento dei pompieri, che li protegge sia dal fuoco che dall'inalazione dei fumi.

4 Le Nike Air

Apollo, Nike air
Il modello celebrativo Nike per l'occasione.

Mai sentito parlare di “moon boots”? Le calzature sviluppate per la camminata lunare degli astronauti dovevano eccellere nell'assorbimento degli urti, ed assicurare stabilità e libertà di movimenti per evitare cadute agli astronauti. Al Gross, ingegnere del programma Apollo, realizzò quasi subito che il design così innovativo di quelle calzature avrebbe potuto migliorare le scarpe da ginnastica qui sulla Terra.

L'idea di Gross era di rimpiazzare la classica plastica sulla suola delle sneaker con una schiuma di lattice in grado di ammortizzare meglio la camminata o la corsa. L'aggiunta di una piccola "camera di compressione" intorno alla base in schiuma serviva per evitare il rapido deterioramento e dare stabilità. Due accorgimenti che richiesero uno sviluppo minuzioso: l'ingegnere Aerospaziale Frank Rudy li propose alla Nike: era l'alba di una nuova scarpa.

5 Energia fotovoltaica

I pannelli solari si affacciarono alla mente delle persone fin dal primo utilizzo nel lontano 1958 a bordo delle due sonde Pioneer 1 ed Explorer 6, che fotografarono per la prima volta la terra dallo spazio nel 1959. Fu però con l'utilizzo nella missione Apollo che l'energia fotovoltaica divenne un'opzione conosciuta e percorribile. Chiaramente le prime celle solari (sviluppate dalla Spectrolab, azienda attiva ancora oggi per il solare delle navicelle) erano grandi e molto scomode. Non a caso Buzz Aldrin ebbe difficoltà a piazzarne una delle due previste sul suolo lunare.

Le prime celle solari, inutile dirlo, erano molto meno efficienti di quelle attuali e avevano una vita brevissima: appena un mese. Ma fu l'inizio di un grande viaggio che oggi sta preparando il terreno per un pianeta senza combustibili fossili.

6 Dialisi

Per fornire acqua da bere agli astronauti in missione, la NASA aveva bisogno di un sistema di filtraggio e riciclo dell'acqua: per questo contattò la Marquardt Corporation per sviluppare un sistema di desalinizzazione dell'acqua marina (anche se non era acqua di mare ciò che andava desalinizzato, eh eh). Nel corso del progetto i ricercatori capirono anche come migliorare il metodo di filtraggio, e questo metodo oggi è alla base della dialisi. Grazie a quegli studi, i macchinari a domicilio che praticano la dialisi non devono più essere necessariamente collegati alla rete idrica o al rubinetto, dando ai pazienti maggiore libertà di movimento e migliorando la loro qualità della vita.

7 Risonanza magnetica

A metà degli anni '60, nell'immediata vigilia del programma Apollo che comprendeva l'allunaggio, la NASA sviluppò un metodo per processare le immagini realizzate sulla luna e migliorarne la resa. Lo scopo era quello di catturare anche i minimi dettagli, e le sfumature altrimenti difficili da catturare.

Il metodo per processare le immagini è adoperato oggi in molti campi, specie in quello medico: è la base del processo di cattura delle immagini realizzato con la MRI, con la TAC, con la radiografia e chi più ne ha più ne metta. La diagnostica terrestre ringrazia :)

8 Copertine metalliche

Le sottili copertine metalliche che sembrano fatte di pellicola in alluminio per alimenti, e che spesso vedete coprire le spalle di persone in condizioni di emergenza, vengono direttamente dalla ricerca per il programma Apollo.

La NASA cercava un modo per proteggere i delicati strumenti elettronici dalle radiazioni spaziali senza aggiungere troppo peso al carico. Per questo sviluppò con la Mylar le sue protezioni a base di fogli in alluminio per schermare sia gli strumenti che gli astronauti.

9 Tetti retrattili degli Stadi

Lo stadio NRG, tana della squadra degli Houston Texas, fu il primo stadio di football americano a vantare un tetto retrattile (era già il 2001). Il tetto in speciale tessuto può essere aperto e chiuso con grande rapidità: è più leggero e resistente dell'acciaio.

La Birdair inc., una società specializzata in architettura 'tessile' sviluppò inizialmente il tessuto per le tute degli astronauti: doveva essere forte, leggero, duraturo, refrattario e resistente al calore. Sfida vinta, costi ridotti del 30% e nuova tecnologia per gli stadi di oggi.

10 Pneumatici del futuro

C'è anche una tecnologia nata dal programma Apollo che non ha ancora dato tutti i suoi frutti e promette di schiuderli per noi nel prossimo futuro. Si tratta degli pneumatici del futuro, i Superelastici, sviluppati come alternativa a quelli tradizionali. Si tratta di pneumatici sviluppati dal centro ricerche Glenn e dalla Goodyear e ispirati direttamente da quelli adoperati sul Rover Lunare nelle ultime missioni Apollo.

Non sono fatti di gomma, ma di schiuma a memoria di forma: possono deformarsi fino al 10% per poi riprendere la forma originaria. Cosa significa? Significa che possono resistere a molte più sollecitazioni ed urti senza danneggiarsi, e non richiedono alcun gonfiaggio.

Equipaggeranno le auto del futuro (addio forature) e i veicoli di salvataggio che spesso si trovano ad operare su terreni difficili.

Per questo, nel celebrare i 50 anni di questa missione lunare e in attesa delle prossime, tutte le volte che mettete le scarpe o usate l'aspirapolvere sollevate gli occhi al cielo e mandate un bacetto alla Luna.

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Tags: Apollolunanasa


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