Una intelligenza artificiale che da un testo scritto ricava la melodia ideale per un brano di successo? Suona come fantascienza ma è realtà e un giorno potrebbe essere routine.
C'è un paper pubblicato su Arxiv.org dal titolo “Conditional LSTM-GAN for Melody Generation from Lyrics“. In questo paper i ricercatori dell'istituto Nazionale di Informatica a Tokio descrivono un'AI, un sistema di machine learning in grado di musicare testi. Pardon, in grado di generare melodie "in funzione dei testi". Parlo di musiche che tengono conto della giusta relazione tra sillabe, note e orecchio umano. Musiche coerenti, canzoni.

“La generazione di melodie a partire dai testi è sempre stata una sfida nel. campo sia della musica che dell'AI, perché punta a scoprire la relazione intima tra belle parole e il modo giusto di valorizzare con i suoni," scrive uno degli autori. “Con lo sviluppo di database accurati e sistemi di analisi dati, la capacità di musicare un brano con l'AI è diventata via via concreta”.
Ritratto del brano perfetto
Come si legge anche nel paper, le note hanno due attributi principali: tono e durata. Il tono è una proprietà del suono che organizza la musica su una scala di frequenze, alte o basse. La durata rappresenta la lunghezza dell'espressione di un suono. Le canzoni più belle sono evidentemente quelle che creano un'alchimia perfetta tra le caratteristiche delle. sillabe che compongono il testo e il giusto dosaggio musicale.
Pensate alla coppia più bella che non avrebbe mai visto la luce nel caso ci fosse stata una AI a minarne il sodalizio: Mogol e Battisti.
Un brano come "Un'avventura," per chi lo ricorda, parte come vincente fin dall'inizio. Quel "Non sarà / Un'avventura" che si sposa straordinariamente con note perfettamente ritagliate sul suono delle parole e lo stato d'animo suggerito dal significato letterale.

Oggi può farlo il computer
L'AI sviluppata dai ricercatori è una classica "rete generativa avversaria", o GAN (per chi non sapesse cosa vuol dire ecco un articolo molto utile) che allena il sistema a riconoscere delle "false canzoni" generare dal computer. Via via che una parte del sistema impara a riconoscerle, un'altra parte del sistema impara a musicare testi e dunque generare "falsi" sempre più raffinati e vicini a quelli reali.
I ricercatori sono partiti da 25.000 brani musicali dai quali hanno tratto tutte le musiche e 20.000 sequenze "tipiche" di unione tra sillabe e suoni.
Difficile da capire? Sentite un esempio di musica "composta" dall'AI:
Ed eccone un'altra:
La seconda fase di test ha coinvolto esseri umani ed ha riguardato il grado di gusto rispetto a queste creazioni. I risultati hanno mostrato che l'AI ha non solo elaborato brani "di tutto rispetto" (e penso allora che non siano questi due esempi) ma omogenei con quelli musicanti da un essere umano. Una valutazione alla cieca di pezzi "naturali" e "artificiali" ha mostrato un gradimento più o meno simile.
“Lo sviluppo di questa intelligenza artificiale ha due scopi: quello di mimare a perfezione la creatività musicale umana, e anche quello di capire come funziona," dicono i ricercatori.
Il Futuro
Provo un brivido a immaginare le applicazioni di una AI come questa. Lo provo perché subisco già malvolentieri gli effetti dell'autotune sui brani musicali moderni. Immaginate di scrivere due fesserie su un foglio, premere un bottone e musicare testi in automatico, infine stonare in un microfono e aggiustare anche la voce premendo un altro tasto. Praticamente la morte dell'arte.
Eppur si muove. A luglio, la startup canadese Landr ha raccolto 25 milioni di euro per un suo algoritmo che analizza stili musicali per ricavare dei settaggi automatici da fornire ai musicisti. OpenAI (Elon Musk) e Google stanno già testando algoritmi che sviluppino musica da zero. Sony sta lavorando ad un batterista AI che sappia accompagnare degnamente una band.