Lo scorso anno le infezioni ospedaliere hanno ucciso oltre 49.000 persone in Italia.
L’Italia conta il 30% di tutte le morti per sepsi nei 28 Paesi Ue*. Un nuovo studio però fa ben sperare sul futuro. Letti ospedalieri in rame posizionati nelle unità di terapia Intensiva possono ritrovare il 95% in meno di batteri rispetto ai letti ospedalieri tradizionali, riducendo drasticamente il rischio a cui i pazienti sono esposti durante le loro degenze.
La ricerca , pubblicata questa settimana sulla rivista Applied and Environmental Microbiology potrebbe aprire le porte alla rimozione di una fonte di malattia e di un numero di decessi “equivalente allo schianto di un jet ogni giorno”. Lo afferma il Dr.Michael G. Schmidt, professore di microbiologia e immunologia presso la Medical University del South Carolina, Charleston.
In effetti i letti d’ospedale sono una delle superfici più contaminate, portando direttamente a infezioni letali acquisite in ospedale, che minano la salute delle persone e sono tra le prime 20 cause di morte in Italia, e l’8° negli USA.
“Nonostante i migliori sforzi da parte dei lavoratori dei servizi ambientali, gli ambienti ospedalieri non vengono puliti abbastanza spesso, né abbastanza bene”, ha affermato il Dr. Schmidt.
Ora servono in dotazione.
I letti con superfici in rame non sono mai stati dati in dotazione agli ospedali, nonostante si sappia da tempo che respingono e uccidono i batteri. Le proprietà antimicrobiche del rame sono note fin dai tempi dell’antica Ayurveda, uno dei sistemi di guarigione olistici più antichi del mondo.
“Sulla base dei risultati positivi delle precedenti prove, abbiamo lavorato per ottenere un letto di rame completamente incapsulato. Dovevamo convincere i produttori che valesse la pena rischiare di intraprendere questo sforzo. “
Michael G. Schmidt
Durante lo studio, i ricercatori hanno scoperto che le rotaie, le pedane e i controlli del letto dei tradizionali letti ospedalieri con superfici in plastica erano pieni di quantità pericolose di batteri. Il 90% dei campioni batterici indicavano concentrazioni di batteri che superavano i livelli di sicurezza.
- DNA sintetico, gli ultimi avanzamenti tra timori ed entusiasmi
- Eczema guarito senza cortisone né effetti collaterali
- Salute del cuore: trovato l’interruttore anti-aging
Letti in rame: tanti campi di applicazione
I risultati indicano che i letti in rame antimicrobico possono aiutare i professionisti del controllo delle infezioni nella loro ricerca. Possono mantenere le superfici sanitarie igieniche tra le pulizie regolari, riducendo così il potenziale rischio di trasmissione di batteri associati alle infezioni negli ambienti ospedalieri.
I ricercatori ritengono che i letti ospedalieri in rame non solo porteranno a importanti miglioramenti nei risultati dei pazienti e nelle vite salvate, ma anche a importanti risparmi in termini di spese sanitarie.
* Il dato emerge dal Rapporto Osservasalute 2018 presentato nel maggio 2019 a Roma.