Almeno due persone in Cina sono sotto stretta osservazione e ricevono cure per le infezioni della stessa piaga che ha devastato anche l’Europa fino alla metà del 1300.
No, non è la brutta trama di un film sulle pandemie, ma è di certo il peggior “ritorno al futuro” che potremmo augurarci: dopo aver ucciso 700 anni fa almeno un terzo della popolazione europea (ma anche allora ci furono focolai in Asia) la peste nera ha rimesso piede sul pianeta.
I due casi hanno avuto origine nel nord della Cina e sono stati confermati dai medici di Pechino 4 giorni fa.
La variante aerea della peste, che colpisce i polmoni, può facilmente diffondersi ad altri attraverso l’aria. È una delle tre principali forme di infezione della peste, insieme a quella bubbonica e setticemica. È proprio lei ritiene la responsabile della pandemia di peste nera che uccise tra i 25 e i 50 milioni di europei restando nel nostro immaginario anche in virtù di Alessandro Manzoni e del suo “I Promessi sposi”.
Sebbene non abbia scatenato epidemie su vasta scala per secoli, è noto che questa infezione batterica persista in alcune popolazioni animali in Asia, nelle Americhe e in Africa.
La forma polmonare è rara e considerata una minaccia più grave. La peste nera è quasi sempre mortale se non prontamente trattata.
Pochi particolari, molta paura
L’agenzia di stampa cinese Xinhua non ha offerto molti dettagli nel suo rapporto originale, lasciando alcune domande senza risposta. Ho cercato in internet, anche per motori cinesi (non posso dirvi come) immagini peste nera, o peste bubbonica cina, ma niente.
Non è chiaro in che condizioni si trovino i due pazienti o se abbiano avuto contatti con altri che ora potrebbero essere infetti o manifestare i primi sintomi.
Il rapporto rileva laconicamente che “sono state adottate misure pertinenti di prevenzione e controllo delle malattie”, ma quando si ha a che fare con qualcosa di così grave come la peste nera, si desidera ottenere quante più informazioni possibili.
La peste nera, un animale feroce
La peste può essere trasmessa all’uomo in diversi modi, ma la via di trasmissione più comune è attraverso il contatto con un animale infetto, spesso un roditore (anche se da poco i topi sono stati “scagionati” dall’accusa di aver dato il via alla pandemia del ‘300). Certo, il morso di un roditore positivo alla peste può trasmettere l’infezione, ma anche quello di una pulce può essere sufficiente. Una pandemia USA di pestilenza oggi decimerebbe letteralmente la popolazione, viste le condizioni sanitarie non ottimali di certi centri sanitari. In Italia non voglio nemmeno pensarci, la peste del 1348 potrebbe essere surclassata.
Con antibiotici adeguati l’infezione può essere battuta, ma dipende tutto dalla tempistica della diagnosi.