Oggi, 1 gennaio 2020, è data storica in Francia. Il paese ha messo al bando piatti di plastica, bicchieri di plastica e i bastoncini di ovatta.
Non solo piatti e bicchieri di plastica: anche le bottiglie di plastica sono state bandite, ma per adesso soltanto dai servizi di catering delle scuole.
Entra nel vivo, insomma, la cancellazione della plastica monouso in Francia. Il primo paese al mondo a fare questo passo.
Un percorso che durerà ben 20 anni, ma finirà per eliminare tutti gli oggetti di questo tipo.
Ecco la road map di tutte le prossime cancellazioni che via via scatteranno oltralpe dopo quella di piatti e bicchieri di plastica.
2021
Cannucce e posate di plastica monouso, paletti e per mescolare, coperchi di bicchieri di plastica monouso, coriandoli, contenitori di polistirolo, imballaggi di plastica per frutta e verdura che pesano meno di 1,5 kg.
2022
Piatti usa e getta nei ristoranti fast food per i pasti serviti sul posto (ancora niente per quelli inviati a domicilio, e temo saranno una quota sempre più alta). Giocattoli in plastica per fast food. Bustine di tè in plastica. Bottiglie di plastica gratuite nelle aziende. Sempre nel 2022 tutti i luoghi pubblici dovranno ospitare fontane obbligatorie.
Situazione drammatica
Nel quadro di un pianeta già al limite del soffocamento da plastica, la Francia peggiora addirittura la media europea: nel 2018 solo un quarto di tutti gli imballaggi in plastica monouso è stato riciclato nel paese delle baguette. E dire che le cifre nel nostro continente non sono poi tanto più alte: qualche decimale sopra il 30%.
E nel mondo è anche peggio
Questo autunno, un’indagine condotta dalla rivista online Quartz ha scoperto che non viene riciclato più del 9% della plastica monouso prodotta in tutto il nostro pianeta.
Dal 2004 ad oggi è stata prodotta più plastica che in tutta la precedente storia degli esseri umani. Senza un freno la produzione di plastica dovrebbe triplicare di nuovo entro il 2050.