Layer punta sul futuro del rideshare con il suo ultimo concept, Joyn. Il progetto prevede una piattaforma di ridesharing basata su veicoli autonomi che le persone possono condividere.
Il design di Layer Joyn presenta otto sedili a forma di “S” in un interessante setting che forma due file private. I passeggeri di questo veicolo autonomo per il ridesharing utilizzerebbero un’apposita app per cercarne uno nei paraggi e prenotare un posto specifico.
Layer Joyn, come è fatto il ridesharing del futuro
Il focus del design è la privacy, ma i sedili hanno “ali dinamiche che possono essere tenute chiuse o aperte per creare uno spazio che favorisce le interazioni”, si legge nella descrizione del progetto.
L’interno di Layer Joyn prende spunto dal design di un’abitazione, piuttosto che dal design tradizionale dei trasporti. Negli schienali dei sedili sono presenti tavoli stivabili con funzioni intelligenti.
L’esterno invece è una “bolla di vetro intelligente” che consente una visione immersiva dell’ambiente circostante. E mostrerebbe informazioni, anche attraverso la realtà aumentata, per ciascun passeggero grazie a degli schermi OLED trasparenti.
Destinata a spostamenti in un arco temporale (e un raggio) inferiore a 30 minuti, questa piattaforma “abbatte l’utilizzo dell’auto privata senza sacrificare il comfort,” per usare le parole del suo designer Benjamin Hubert.
Per essere bello, il veicolo è bello. Pulito, essenziale, col giusto grado di “futurismo”.
Il design del veicolo in ridesharing, minimale ma moderno, è decisamente semplice per gli occhi (ma è stato affrontato il problema dell’accessibilità?).