Un designer di concept prova ad immaginare il celebre simbolo a due ruote della Piaggio in una evoluzione di lunghissimo respiro.
"Come sarà una Vespa del futuro, tra cento anni?". Lo ammetto, non è il genere di domanda che mi pongo di solito, ma ora che il designer Artem Smirnov ha provato a dare una risposta sono stato preso dalla stessa fascinazione.
L'anno venturo, nel 2021, saranno esattamente 75 gli anni da quando il mitico ingegner Corradino D'Ascanio (un genio prestato alla mobilità dal settore dell'aviazione) disegnò questo capolavoro.
Un capolavoro di stile, di semplicità e di funzionalità. Intramontabile. Eppure il tempo passa per tutti, ed anche se dopo tre quarti di secolo la Vespa non ha perso smalto, certe evoluzioni sono inevitabili.
Smirnov si è semplicemente chiesto come prendere i valori del brand Vespa e portarli fino al 2120.

La Vespa del futuro
Smirnov si è dato davvero da fare. La sua prossima generazione di Vespa lascia davvero perplessi, segno di originalità. Ciò detto, almeno io non noto assolutamente nulla che somigli anche lontanamente ad una vespa attuale.
D'altra parte anche le auto di oggi non assomigliano per niente a quelle degli anni '20, per cui è teoricamente accettabile che una Vespa di nuova generazione sia radicalmente diversa.
Sul piano concettuale, ci sono elementi interessanti. Anzitutto il formato: è chiaramente un ibrido tra uno scooter (del quale conserva lo spazio comodo per le gambe) e una e-bike, dalla quale sembra ereditare leggerezza e agilità.
Il sedile, ampio e confortevole, è appoggiato direttamente sulla sospensione posteriore, mentre il logo Vespa sulla parte anteriore svolge un doppio ruolo: è un marchio ma è anche il faro del veicolo.

Certo, Nel complesso il veicolo mantiene ancora le curve nei punti giusti. Si può ancora immaginare un futuro in cui la Vespa di nuova generazione sarà fichissima, anche se meno di quella attuale.