Il brillante futuro delle farmacie
Sebbene le farmacie svolgano un ruolo chiave nel processo di cura, l'impressione dei pazienti sui farmacisti e sulle farmacie è spesso che offrano un tipo di servizio meramente commerciale. Il medico prescrive il medicinale appropriato con le istruzioni appropriate e il farmacista lo fornisce in cambio di soldi. Punto.
Tuttavia, la rivoluzione tecnologica medica sta modificando i confini tra i ruoli nel sistema sanitario. Ad esempio, attraverso l'empowerment dei pazienti, bilancia il rapporto di potere paziente-medico che prima era più asimmetrico. La farmacia del futuro non farà eccezione, osservando una ridefinizione del suo ruolo nel sistema. Un semplice "negozio di farmaci" non sarà sufficiente in un'economia condivisa e basata sulla comunità.
Il ritratto della farmacia del futuro
La Royal Pharmaceutical Society ha pubblicato un rapporto sui futuri modelli di assistenza erogata attraverso la farmacia, e ha formulato diverse raccomandazioni che considero degne di nota. A loro avviso, la farmacia del futuro dovrebbe:
- Spostare il focus dalla distribuzione di medicinali alla fornitura di una gamma più ampia di servizi;
- Aiutare le persone a ottenere il massimo dalle loro medicine;
- Prendere l'iniziativa e guidare il cambiamento a livello locale, non aspettare soluzioni nazionali;
- Far parte di una rete collaborativa che coinvolge altre farmacie e altre professioni sanitarie.
Da farmacista a farmamedico
Per riassumere, la farmacia del futuro è un mix tra l'antica bottega galenica e il 21 ° secolo dei tech-guru. Il "farmamedico" occuperà un posto speciale in una data comunità, conoscerà le storie dei suoi “pazienti” e fornirà cure di base per le loro malattie con medicine appropriate. Saprà come decifrare i dati da tracker sanitari e dispositivi indossabili, e sarà in grado di fornire le cure necessarie in base a questi dati. In sintesi, un vero professionista scientifico che conosce le basi e gli ultimi sviluppi nel settore farmaceutico e della medicina in generale.
Un tale "farmamedico" tornerebbe utile nelle comunità rurali, remote o più piccole che hanno un accesso significativamente inferiore alle farmacie. Questo fenomeno si ripercuote anche sui dati di riammissione degli ospedali . Nelle zone rurali, dove le persone non riescono a trovare farmacie aperte quando è necessario, i ricercatori hanno scoperto che i dati di riammissione erano più alti che nelle aree urbane. Se l'obiettivo finale è il miglioramento della qualità della guarigione, anche questo fenomeno deve essere modificato. E la tecnologia è a nostra disposizione per farlo.
Ecco i potenziali scenari futuri e tecnologie che potrebbero avere un grande impatto sulle farmacie.
1. Centri di gestione sanitaria, non semplici distributori di farmaci

La farmacia del futuro non dovrà agire esclusivamente per la distribuzione dei farmaci. Con l'aiuto della tecnologia acquisirà maggiore importanza nel filtrare i pazienti. I "farmamedici", farmacisti del futuro, agiranno come manager sanitari aiutando pazienti sani e pazienti con condizioni mediche a gestire il loro trattamento. Gestiranno anche la somministrazione dei farmaci per persone con più patologie, forniranno consigli per disturbi minori e forniranno servizi sanitari pubblici.
Per arrivare allo scenario in cui le farmacie si concentrano sulla gestione della salute piuttosto che sulla distribuzione dei farmaci, vanno messi in atto progressi organizzativi e anche tecnologici.
Tecnologie come i sistemi informatici per l'etichettatura e il controllo delle scorte e confezionamento delle dosi unitarie (già utilizzate negli ospedali in USA e UK) vanno utilizzate più ampiamente (in Italia ottimi segnali ci vengono da progetti come FidMed). In questo modo il tempo dedicato alla selezione e allo storaggio dei medicinali si ridurrà in modo significativo.
Con la diffusione di sensori indossabili e tracker sanitari la farmacia del futuro potrà aiutare i pazienti a interpretare i dati dai loro dispositivi indossabili raccomandando piccole correzioni sanitarie o farmaci basati su tali dati.
In sintesi, l'organizzazione del lavoro e la distribuzione dei compiti potrebbero trasformare le "vecchie" farmacie in strutture avanzate di gestione della salute. Una gamma di servizi demandata a membri appositamente formati potrà liberare per il farmamedico il tempo di fornire altri servizi, ad esempio l'assistenza di base ai pazienti.
2. Consulenze sanitarie e supporto alla telemedicina

Avete mai fatto una di quelle enormi file per la farmacia, per poi ricevere un farmaco senza chiarimenti sull'uso (c'è sempre qualche dubbio)? La farmacia del futuro metterà a disposizione una competenza specifica per fare consulenza sanitaria, non solo vendita di farmaci. I farmacisti avranno l'opportunità di fornire cure di base ai pazienti con problemi semplici o fornire consulenze sulla gestione della salute. Costituiranno un anello intermedio tra la vecchia farmacia e il medico di base, arrivando a decongestionare il suo lavoro in molti casi.
Uno dei fattori più importanti per questo sviluppo è l'approccio di base all'assistenza sanitaria. Gli operatori sanitari, così come i farmacisti, forniranno assistenza proattiva al paziente nel luogo più conveniente per il paziente. Quando l'effettiva presenza dei farmacisti non sarà possibile, sopperiranno soluzioni come la telemedicina. Ad esempio, Intouch Health e i suoi pazienti della rete di telemedicina in aree remote degli Stati Uniti hanno accesso a consultazioni di emergenza di alta qualità per sospetti di ictus, problemi cardiovascolari e ustioni. Consultazioni nel momento esatto in cui ne hanno bisogno.
La telemedicina fornirà un buon supporto agli stessi professionisti medici di città e aree rurali, per arricchire la gamma dei servizi specializzati a disposizione della comunità.
Si tratta della cosiddetta diagnostica point-of-care, che consente la diagnosi del paziente nello studio del medico, in ambulanza, a casa, sul campo o in ospedale. I risultati delle cure sono tempestivi e consentono un trattamento rapido al paziente. Una gamma di sensori medici di nuova generazione come Scanadu Scout misureranno frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, ossigenazione del sangue e temperatura corporea. Altri come Viatom Checkme forniranno i dati di ECG, polso, saturazione di ossigeno, pressione sanguigna, qualità del sonno e attività quotidiana. Tutti aiuteranno gli operatori sanitari a diagnosticare le malattie in modo più preciso e semplice, anche nella farmacia del futuro.
3. Personalizzazione delle terapie e stampa dei farmaci su richiesta
Facciamo un passo avanti nell'immaginare la farmacia del futuro: la vecchia "Apoteke" è stata trasformata con successo in un centro di gestione e consulenza sanitaria grazie a tecnologie e organizzazione. In quale altro modo le farmacie potrebbero assumere un ruolo più efficace nel percorso di guarigione di un paziente?
La farmacia del futuro avrà più libertà nella personalizzazione delle terapie. Avendo accesso ad algoritmi basati su cloud e soluzioni per la salute digitale, il farmamedico potrà ottenere la stessa quantità e qualità di informazioni mediche a disposizione di un centro medico, e "stampare" farmaci su richiesta. Forse anche partecipare a studi clinici, o condurli.
Vi sembra impossibile? L'anno scorso, la FDA ha approvato* un farmaco per l'epilessia chiamato Spritam, prodotto da stampanti 3D. Il farmaco è stato stampato a partire da una polvere, strato su strato, per farlo dissolvere più velocemente delle normali pillole. Immaginate quanto potrebbe essere veloce la distribuzione dei farmaci con una stampante 3D in ogni farmacia del futuro. E niente sprechi sui dosaggi, anche.
Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, le sperimentazioni cliniche richiederanno molto meno tempo. Ad esempio, l'azienda Atomwise utilizza supercomputer che ricavano terapie da un database di strutture molecolari. L'anno scorso Atomwise ha lanciato una ricerca virtuale di medicinali già esistenti e sicuri da riutilizzare per curare il virus Ebola. In meno di un giorno ne hanno trovati due già in commercio. Questa analisi normalmente avrebbe richiesto mesi o anni. Immaginate quanto sarebbe efficiente la creazione di farmaci se tali sperimentazioni cliniche potessero essere eseguite al livello di assistenza sanitaria, in particolare nelle farmacie.
In ogni caso, i farmacisti (o farmamedici) potranno abbracciare la rivoluzione tecnologica e portarla nel loro lavoro quotidiano. I segnali di una trasformazione che aumenti le opportunità per i pazienti e riduca i costi e i tempi ci sono tutti.
* http://qz.com/471030/the-fda-has-approved-the-first-drug-made-by-a-3d-printer/