Rabdomante è un progetto speciale per creare una "utopia dell'acqua". Un messaggio, una provocazione che mostra un criterio.
Rabdomante parte da un'idea di fondo. In un mondo nel quale la tecnologia fotovoltaica fornisce abbondanza di energia solare, è possibile generare energia elettrica per l'acqua estraendola dall'umidità presente naturalmente nell'aria. Da qui parte tutto il progetto solare.

Portare l'acqua ovunque sulla Terra
Il processo fotovoltaico permette di immagazzinare l'energia del sole in batterie che alimentano delle celle di Peltier.
Sul lato freddo di queste speciali celle, che ho visto in azione qualche volta per dispositivi di raffreddamento rapido, avviene il "miracolo". Le celle entrano a contatto con l'atmosfera e producono una condensazione di acqua, che può così essere raccolta in recipienti.

Rabdomante, il progetto solare ideato e realizzato da Joaquín Fargas, combina la natura con la tecnologia per generare un nuovo ciclo di vita nel deserto, o in qualunque altro posto.
Fargas è, come spesso accade in questi casi, una persona dal talento multidisciplinare. Artista, ingegnere, visionario. Un uomo capace di trasferire una filosofia in un dispositivo. Di dare in qualche modo un'anima alle cose.
Rabdomante, un robot cercatore
L'aspetto di Rabdomante ricorda i manufatti dei film post apocalittici come Mad Max - Fury Road. È in fondo l'aspetto arido ed assolato del luogo più secco del mondo, il deserto di Atacama, in Cile.
Questo modulo (nel prototipo è tutto in legno) che incorpora pannelli, recipienti e celle di Peltier è stato in grado di ricavare acqua anche lí.

E, questo vuol dirci Fargas, se è possibile ottenere acqua dall'atmosfera anche nei luoghi più aridi della terra, si può andare anche oltre.
Perché il futuro è Oltre: l'avanzamento di queste tecnologie solari e di raccolta l'utopia di un pianeta fertile è possibile, la fantasia di oggi è già una realtà di domani.