Il direttore esecutivo dell’AIE, Agenzia Internazionale dell'energia, afferma che investire in progetti basati su petrolio e gas potrebbe "contraddire" gli obiettivi climatici. Petrolio e gas sarebbero un “investimento spazzatura”, testuali parole pronunciate dal dottor Fatih Birol al notiziario inglese Sky News.
Parole dolci e amare: molti elogi al Regno Unito, ma anche un avvertimento a non concedere più alcuna licenza per progetti basati su energie fossili. Un richiamo che fa seguito al ritardo con cui il governo inglese ha posto il freno allo sviluppo di una nuova miniera di carbone dopo 30 anni.
Anche una recente decisione del governo inglese di non escludere nuove licenze per petrolio e gas nel Mare del Nord è stata accolta con rabbia dai gruppi ambientalisti, con Greenpeace che l'ha descritta come "un colossale fallimento nella leadership climatica".


Al mondo gas e petrolio non servono più
Il mondo non ha bisogno di nuovi investimenti in petrolio, carbone o gas. Alcuni investitori, alcuni governi possono ancora andare avanti e fare investimenti nell'esposizione dei nuovi giacimenti petroliferi o nell'apertura di nuove miniere di carbone. Sta a loro decidere, ma questo non è in linea col raggiungimento dei nostri obiettivi climatici.
Fatih Birol
Una roadmap strettissima
L'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha pubblicato la sua prima guida sull'energia netta zero. La sottoporrà ai responsabili dei governi in vista del meeting sul clima COP26, ospitato dal Regno Unito, a Glasgow a novembre.
Anche se gli impegni presi dal governo fossero tutti raggiunti, sarebbero ben al di sotto di quanto necessario a portare a zero le emissioni entro il 2050. E non renderebbero possibile limitare entro 1,5° C l’aumento della temperatura terrestre.
Il percorso per la revisione di un sistema energetico mondiale senza più petrolio è strettissimo. Nel report si evocano misure drastiche: vietare le caldaie a gas dal 2025. Le emissioni di gas di riscaldamento devono dimezzarsi entro il 2030 e raggiungere essenzialmente lo zero nel 2050.


Altri passaggi chiave:
- L'uso di combustibili fossili deve crollare entro il 2050. Zero nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale oltre a quelli che sono già stati approvati per lo sviluppo. Zero nuove miniere di carbone, zero ampliamenti delle miniere.
- Le emissioni da generazione di elettricità scendono a zero netto nelle economie avanzate entro il 2035 e globalmente entro il 2040. Le energie rinnovabili guidano la trasformazione, dal 29% della generazione nel 2020 a quasi il 90% nel 2050.
- Il numero di punti di ricarica pubblici per auto elettriche passa da circa un milione di oggi a 40 milioni entro il 2030, con un investimento annuo di 90 miliardi di euro entro la fine del decennio.
- Entro il 2035, quasi tutte le auto vendute a livello globale sono elettriche. Entro il 2050 quasi tutti gli autocarri pesanti venduti sono a celle a combustibile o elettriche.
- Il reddito pro capite da petrolio e gas nei paesi che dipendono dalla produzione di combustibili fossili diminuisce di circa il 75% da 1.700 euro a 400 euro entro il 2030.
Per qualcuno questo elenco di misure che “uccideranno” il petrolio potrebbe sembrare una “lista dei sogni”. In realtà è una lista contro gli incubi.
Il cambiamento totale è iniziato, e converrà che sia molto, molto veloce.