Un recente studio presenta una procedura sperimentale che utilizza impulsi ad ultrasuoni per colpire i nervi renali ed abbassare la pressione alta dei pazienti, facendo per loro ciò che i farmaci da soli non potrebbero.
“Questi risultati suggeriscono che la denervazione renale ha il potenziale per diventare un’importante aggiunta alla terapia farmacologica”, dice in un comunicato stampa Ajay Kirtane, principale autore della ricerca.
La pressione alta, un serial killer
Mentre il sangue si muove attraverso il sistema circolatorio, spinge contro le pareti delle arterie. La pressione sanguigna è una misura di quella forza e, se è una pressione alta può danneggiare le arterie finendo per causare infarti o ictus.
Oltre un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo soffre di pressione alta (o “ipertensione”). Un dato da non trascurare, perché produce ogni anno oltre 8 milioni di morti.
Sebbene molte persone siano in grado di gestire la condizione con i farmaci, circa il 20% delle persone soffre della cosiddetta “ipertensione resistente”, una pressione alta che non risponde bene nemmeno a trattamenti aggressivi.
Cos’è la denervazione renale contro la pressione alta?
Le arterie che portano ai reni contengono nervi che aiutano a regolare la pressione sanguigna. Questi nervi renali tendono ad essere iperattivi nelle persone con pressione alta. Per questo a volte i medici prescrivono farmaci progettati per ridurre la loro attività.
La denervazione renale è un trattamento progettato per aiutare le persone che non rispondono a quei farmaci.
Durante la procedura, un dispositivo viene inserito in un’arteria della gamba del paziente tramite un catetere. Quindi segue l’arteria fino ai reni e utilizza le radiofrequenze o le onde ultrasoniche per interrompere i nervi renali.
Lo studio della Columbia University
Nella ricerca, 136 persone con pressione alta resistente, a cui sono stati prescritti gli stessi tre farmaci, sono state trattate con denervazione renale ecografica o con una procedura fittizia.
Due mesi dopo, la pressione sanguigna del gruppo di trattamento era diminuita di oltre il doppio di quella del gruppo di controllo: 8 punti contro 3 punti.
I prossimi passi
I ricercatori hanno in programma di seguire i partecipanti alla sperimentazione per cinque anni, e vedere se l’impatto positivo della denervazione renale è permanente e potenzialmente salvavita.
Per i pazienti con pressione alta resistente ai farmaci, un calo della pressione sanguigna di 8 punti, se mantenuto per un follow-up a lungo termine, quasi certamente contribuirà a ridurre il rischio di infarto, ictus e altri eventi cardiaci avversi
Ajay Kirtane, Columbia University
La denervazione renale è ancora una procedura sperimentale.