La Commissione europea sta affrontando un furioso contraccolpo ai suoi piani per permettere al gas e al nucleare di essere indicati come investimenti “verdi”, con il ministro dell’economia tedesco che guida la carica contro il greenwashing. Questo sembra, alla fine: una bella mano di verde sul nucleare. Che ne dite?
La bozza di proposta (visionata in anticipo dal quotidiano Guardian) predisporrebbe l’inserimento di gas e nucleare nella “tassonomia delle attività economiche ambientalmente sostenibili” dell’UE, a determinate condizioni.
La tassonomia è un sistema di classificazione destinato a indirizzare miliardi a progetti di energia pulita per raggiungere l’obiettivo dell’UE di zero emissioni nette entro il 2050.
Gas e nucleare “sostenibili”: Germania, Austria e Lussemburgo non ci stanno
Il tedesco Robert Habeck, che giusto il mese scorso è diventato ministro dell’economia e dell’azione per il clima, dice che questi piani non sono affatto buoni per la sostenibilità.
Dall’Austria gli fa eco Leonore Gewessler, ministro per le azioni climatiche, che minaccia di citare in giudizio la commissione se i piani andranno avanti. “Né il gas né il nucleare,” dice la Gewessler, “fanno parte della tassonomia, perché sono dannosi per il clima e l’ambiente e distruggono il futuro dei nostri figli”.
“Esamineremo attentamente l’attuale bozza e abbiamo già commissionato un parere legale sull’energia nucleare nella tassonomia. Se questi piani verranno attuati in questo modo, faremo causa”.
Stessi toni duri dal ministro dell’Energia lussemburghese, Claude Turmes, che ha descritto la bozza come una provocazione.
Tuttavia, non ci si aspetta che gli avversari si assicurino la supermaggioranza necessaria per bloccare i piani.
Francia, Repubblica Ceca e Ungheria per il sì a gas e nucleare. E l’Italia?
Alcuni paesi favorevoli al nucleare, come la Francia e l’Ungheria, vogliono inserire il nucleare nell’accordo anche se la maggior parte degli altri paesi dell’Europa centrale e orientale non lo vogliono. E l’Italia? Nicchia. Greenpeace, Legambiente e WWF si rivolgono da giorni al ministro per la transizione ecologica Cingolani perchè assuma una posizione chiara, non di retroguardia, non condizionata dalle lobby. “Interrogato, il morto non rispose”, cit.
Il nodo della questione potrebbe essere sciolto proprio “grazie” alle condizioni sul gas. Potrebbe essere quello il compromesso (l’ennesimo dopo COP26) che alla fine metterà d’accordo tutti?
In fin dei conti proprio in Germania il ministro delle finanze (non è dei Verdi) Christian Lindner ha dichiarato domenica che il paese bisogno di centrali elettriche a gas come tecnologia di transizione data la sua rinuncia al carbone e al nucleare.
La Germania ha chiuso tre delle sue sei centrali nucleari venerdì scorso, per rispettare l’impegno di eliminare gradualmente la tecnologia entro la fine del 2022.
Un sabotaggio bello e buono
Nella mia umile ignoranza ritengo questo provvedimento comprensibile sul piano economico e anche sul piano energetico, ma disastroso su quello ambientale. Per un motivo molto semplice: classificare il gas come “investimento sostenibile” nel caso in cui “la stessa capacità energetica non possa essere generata con le rinnovabili” significa azzoppare le rinnovabili. Senza mezzi termini.
È come lasciare l’acceleratore proprio quando si dovrebbe completare un sorpasso, quando è l’ora di spingere più forte. Sul nucleare poi non mi pronuncio, potrebbe essere incluso se un progetto mostrasse di avere un piano per trattare i rifiuti radioattivi. Esiste? Informatemi.