Non sempre l’energia rinnovabile sembra qualcosa creata dalla natura, ma di certo si ispira spesso alla natura. Qualche esempio? Pannelli solari intelligenti che tracciano il sole attraverso il cielo come girasoli, o “aquiloni subacquei” che nuotano come pesci. Ora arrivano delle “alghe elettroniche”, speciali filamenti che generano energia dal moto ondoso.
Si tratta di un concept in scala che mostra molte potenzialità. Su una scala abbastanza grande, i suoi filamenti che ‘mimano’ le alghe potrebbero fornire elettricità a grandi apparecchiature elettriche partendo dal moto ondoso. Boe galleggianti, centrali elettriche costiere, dispositivi sommersi, apparecchiature di monitoraggio dell'acqua, persino fari per la navigazione.
Una carezza dal moto ondoso

Il modo in cui queste ‘alghe’ funzionano? Attraverso i cosiddetti nanogeneratori triboelettrici (TENG) che raccolgono energia in eccesso dal trasferimento di elettroni da una superficie all'altra, ad esempio con l'elettricità statica.
Dopo quattro anni di ricerca, una coppia di scienziati che sta cercando di creare una fonte di energia che assomiglia alle alghe ha usato FEP, un copolimero spesso utilizzato nei tubi intorno ai cavi, e PET, una delle plastiche più popolari, entrambi rivestiti con inchiostro conduttivo.
Mentre il moto ondoso fa oscillare le alghe TENG, il rivestimento viene ripetutamente collegato e scollegato, generando elettricità. In un recente articolo che descrive il successo di questo dispositivo, gli scienziati hanno mostrato come solo alcune di queste alghe siano in grado di alimentare una serie di 30 luci a LED.
Poiché non emettono calore, luce o suono, le alghe TENG non hanno praticamente alcun impatto ambientale. Se pensate che alcuni generatori di energia dal moto ondoso sono enormi macchine spesso soggette a corrosione (e quindi a inquinamento dell’acqua) vi rendete subito conto del possibile cambiamento dietro questo sviluppo.
Ecco un video che mostra il suo funzionamento.
Il professor Minyi Xu al Georgia Institute of Technology ha contribuito a sviluppare le alghe TENG. Il ricercatore stima che (a condizione che l'energia sottomarina sia sufficiente per stimolare i TENG due o tre volte al secondo), un ‘parco energetico’ grande come la Georgia potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero pianeta.
In questi termini, ovviamente, il sistema sarebbe improponibile: troppo grande e difficile trasportare energia. Una serie di impianti TENG, però potrebbero fornire intere aree.
Ora i ricercatori stanno sviluppando il sistema per i primi test in scala naturale. Non vedo l’ora.