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Precious Plastic, i rifugiati ripuliscono il deserto del Sahara dalla plastica

Un centro di riciclaggio nel deserto del Sahara sta trasformando la plastica in eccesso in mobili e oggetti utili alla vita comune

redazionedi redazione
in Ambiente
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deserto del sahara 1

Un nuovo centro di riciclaggio sembra dare speranza al deserto del Sahara e a tutti i rifugiati.

14 Aprile 2022
⚪ Si legge in 3 minuti
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Nel deserto del Sahara, a metà tra la sabbia e il sole cocente, si nascondo vere e proprie montagne di plastica e rifiuti.

La maggior parte dei campi profughi ospitati dal deserto del Sahara dipendono completamente dagli aiuti umanitari. Cibo, acqua e beni di prima necessità arrivano grazie ai camion dei soccorsi; i rifiuti, al contrario, non hanno modo di essere smaltiti. Materie plastiche, spazzatura e detriti vengono scaricati nelle vicinanze, in un mucchio in costante crescita.

Grazie ad un lento processo di riqualificazione, la plastica viene frantumata in piccoli pezzi, lavata, asciugata e poi fusa e pressata per creare nuovi oggetti. I profughi hanno così la possibilità di trasformare la spazzatura in mobili e altri prodotti facilmente utilizzabili.

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Un deserto di plastica (per ora)

L’iniziativa si deve a Precious Plastic , un’organizzazione dedicata al riciclo che si affida ad un sistema di riciclaggio rivoluzionario, sviluppato da un giovane designer olandese.

Il progetto è nato dopo la richiesta d’aiuto inviata dalle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR, che ha promosso iniziative volte a “cambiare le cose”.

rifugiati deserto sahara riciclo plastica
rifugiati deserto sahara riciclo plastica

Verso la fine del 2021, un team delle Nazioni Unite ha costruito un nuovo edificio per ospitare il centro di riciclaggio della plastica, mentre Precious Plastic ha fornito l’attrezzatura necessaria. 

deserto del sahara pieno di plastica
L’immagine di uno dei fogli ricavati dall’unione dei piccoli pezzi di plastica. I fogli vengono poi utilizzati per creare mobili e diversi altri oggetti di uso comune.

I rifugiati proteggono il deserto del Sahara dalla plastica

Le macchine che smistano, puliscono e asciugano la plastica, vengono gestite dagli stessi rifugiati. Con un pò di formazione, gli uomini e le donne del campo hanno imparato subito come smistare e lavorare i diversi materiali.

“Abbiamo avuto alcune sessioni di progettazione in cui abbiamo parlato di ciò che è possibile fare e di come utilizzare questo materiale plastico” 

Al momento, l’ONU paga un gruppo di rifugiati affinché lavorino al centro di riciclaggio. Tra circa un anno, diventeranno proprietari di una parte della struttura. I primi prodotti verranno venduti a organizzazioni a supporto delle comunità che vivono del deserto, che hanno bisogno di mobili e piccoli oggetti.

Il progetto è un bellissimo tentativo di aiuto, un mezzo semplice per migliorare la vita nella zona. 

Lo stesso sistema potrebbe poi essere utilizzato in altri campi profughi, aiutando ancora più persone. Dal deserto del Sahara a tante oasi di umanità.

Tags: desertoplasticariciclo
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