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Medicina

Tirzepatide, test notevoli: perdita di peso media di 24kg. Addio obesità?

I pazienti con obesità di un ampio studio clinico hanno perso in media 24kg quando trattati con la dose più alta di un nuovo farmaco che blocca la fame

6 Maggio 2022
Gianluca RiccioGianluca Riccio
⚪ 3 minuti
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La tirzepatide ha mostrato risultati incredibili negli studi clinici. In media, i pazienti che lo hanno ricevuto come trattamento hanno perso 24 kg durante il periodo di studio. Può essere un gigantesco passo avanti nel trattamento dell'obesità, e aiutare milioni di persone in tutto il mondo a perdere peso.

Un farmaco al posto della chirurgia?

In effetti, la perdita di peso ottenuta nei test è sorprendente: si tratta dell’equivalente di un intervento chirurgico bariatrico. È plausibile che nel prossimo futuro la tirzepatide potrà sostituire la chirurgia nel trattamento dell’obesità?

Il farmaco combina imitazioni sintetiche di due ormoni noti come GLP-1 e GIP, che il nostro corpo rilascia naturalmente quando mangiamo, per fornirci la sensazione di sazietà.

Tirzepatide obesità
Un modello dell’ormone GLP-1, che la Tirzepatide ”imita”.

In uno studio clinico in fase avanzata, oltre 2.500 individui in nove paesi hanno ricevuto per 72 settimane iniezioni settimanali di tirzepatide a basso, medio o alto dosaggio (o un placebo).

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I pazienti che hanno ricevuto la dose più alta hanno avuto una perdita di peso media di 24 chilogrammi. Quasi un quarto del peso corporeo. In confronto, i partecipanti che assumevano il placebo hanno perso in media solo 2 chilogrammi. I risultati sono stati annunciati dal colosso farmaceutico statunitense Lilly, che sta sviluppando il farmaco.

Obesità, è lotta senza quartiere

L’approccio farmacologico all’obesità non comincia oggi. Già nel giugno 2021, la FDA americana aveva approvato un altro farmaco chiamato semaglutide che contiene solo l’ormone GLP-1, senza l'aggiunta di GIP. I risultati? Buoni, con una perdita di peso media del 15%, ma il nuovo farmaco appena sviluppato è molto più avanzato.

Per entrambi i farmaci, comunque, ci sono controindicazioni: effetti collaterali come nausea, vomito, diarrea e costipazione (che sembrano peggiorare a dosi più elevate). L'esperienza maturata con la semaglutide suggerisce che partire con basse dosi e aumentarle gradualmente può evitare questi effetti collaterali.

I vantaggi sono indubbi

Per essere chiari: questi farmaci per l'obesità possono essere sospesi, la chirurgia bariatrica no. Non si può mai più consumare un pasto normale o abbondante, neanche in un’occasione speciale. Certo, è anche vero che un intervento chirurgico si fa una sola volta, mentre questi farmaci vanno assunti continuativamente.

Mettiamola così: è importantissimo che le persone abbiano molte opzioni per agire sull’obesità. Ora altre 104 settimane di monitoraggio (per stabilire se la tirzepatide previene anche il diabete di tipo 2, ma ne riparleremo) e poi Lilly chiederà l’approvazione del farmaco.

L'obesità è un problema globale e abbiamo bisogno di trattamenti più efficaci che mai. La Tirzepatide potrebbe essere il passo decisivo.

Tags: farmaciobesità

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