La BWXT Advanced Technologies costruirà il primo micro reattore nucleare avanzato negli Stati Uniti: il Dipartimento americano della Difesa le ha appena assegnato un contratto da 300 milioni di dollari.
BWXT, scelta nel marzo 2021, consegnerà un prototipo finale del micro reattore (ora noto come Project Pele) nel 2024. Ne seguirà una robusta fase di test fino al 2027 presso l'Idaho National Laboratory.
Un'impresa, letteralmente: nei prossimi due anni, BWXT prevede di impegnare nel progetto almeno 120 dipendenti tra tecnici, ingegneri e altre figure professionali assunte per supportare lo sforzo.
Un micro reattore trasportabile
Secondo il Dipartimento della Difesa USA, lo sviluppo di questo 'minuscolo' reattore nucleare trasportabile le consentirebbe di ridurre le emissioni di CO2 e fornire strumenti per i soccorsi in caso di calamità e il supporto di infrastrutture critiche. Attualmente l'agenzia utilizza circa 30 terawattora di elettricità all'anno e quasi 40 milioni di litri (10 milioni di galloni) di carburante al giorno.
"Progettiamo, costruiamo e testiamo nuove tecnologie nucleari per fornire energia proteggendo l'ambiente. Siamo entusiasti di questo premio competitivo dopo anni di duro lavoro da parte del nostro team di progettazione e ingegneria", dice Joe Miller, presidente di BWXT Advanced Technologies. "L'intera industria nucleare riconosce che i reattori avanzati sono un importante passo avanti per supportare il crescente fabbisogno energetico e gli imperativi significativi di riduzione del carbonio".
Differenze sostanziali
Il progetto Pele è uno sforzo congiunto di praticamente tutti i maggiori enti dell'amministrazione americana. Tra gli altri, ci sono dentro l'esercito, il Dipartimento dell'Energia, perfino la NASA.
La ragione è semplice: un micro reattore nucleare trasportabile è un game changer, specialmente nei tempi difficili che si prospettano. Può fornire una fonte di energia resiliente per un mare di esigenze operative (immagino anzitutto militari) che oggi comportano complesse e costose consegne di combustibili fossili e linee di approvvigionamento estese.


Il risultato? Energia abbondante, 'pulita' (via al dibattito) e con zero emissioni di carbonio.
Energia ubiqua e istantanea
Il prototipo di micro reattore potrà fornire da uno a cinque megawatt di energia. Sarà trasportabile in container via strada, ferrovia, aria o mare, e in grado di resistere a temperature estreme. L'intero sistema è progettato per essere assemblato in loco ed essere operativo entro 72 ore.
Che ne pensate? Può essere una soluzione limitata ad alcuni settori, o farebbe comodo in generale per compensare le carenze energetiche? Fatecelo sapere sui canali social di Futuro Prossimo.