Un team scientifico dell’Università della California ha sviluppato una tecnica per far crescere piante anche in assenza di luce solare. Per coltivare le piante in completa oscurità, il team ha adoperato uno speciale metodo di fotosintesi bioingegnerizzato. Potrebbe consentire alle nazioni con una esposizione solare limitata di produrre più cibo, o perfino permetterci di coltivare piante nello spazio.
Fotosintesi artificiale
Le piante utilizzano la fotosintesi per convertire radiazione solare, acqua ed energia in nutrimento. Le piante si affidano a questo meccanismo per trasformare anidride carbonica, acqua e luce solare in nutrimento. Ciò implica che le colture e le altre piante hanno bisogno della luce solare diretta per crescere correttamente.
E se manca la luce solare? Gli scienziati hanno scoperto un altro modo, pubblicando i loro risultati sulla rivista Nature Food (ve li linko qui).
Come funziona la tecnica messa a punto da UC Riverside
Per ottenere una crescita in assenza di luce solare, gli scienziati hanno impiegato un processo elettrocatalitico in due fasi per convertire elettricità, anidride carbonica e acqua in acetato: è questa la componente che le piante hanno sfruttato per crescere in ambienti bui.
Il processo è stato così efficace che per alcuni alimenti i ricercatori lo ritengono addirittura più efficiente rispetto all’utilizzo della luce solare.
Io dico che combinarlo con un array di pannelli solari creerebbe un sistema di alimentazione del tutto autosufficiente, in grado di far crescere piante con qualunque condizione.
Perché abbiamo bisogno di coltivare piante senza luce solare?
Può sembrare controintuitivo: dopotutto su questo pianeta non c’è luogo in cui la luce solare non arrivi, giusto? Giusto?
No. Ci sono tanti posti sulla terra che vivono lunghi periodi di oscurità. Prendete la Norvegia: ci sono posti a ridosso della città di Tromsø che per fare arrivare luce solare usano specchi giganti. Impossibile coltivare alcune piante per zone così, se non con un sistema come questo.
E poi, come detto, per l’esplorazione spaziale: coltivare piante senza molta luce, o in totale assenza di luce, potrebbe letteralmente cambiare il modo in cui gli astronauti si nutrono.
Vale la pena di proseguire in questa direzione. Anche a fari spenti, già che ci siamo.