Un team di ricerca dell'Università del Texas ha individuato una proteina che distrugge anche i tumori difficili da curare, offrendo la speranza di nuovi trattamenti efficaci.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Cancer, e ve lo linko qui.
ERX-41
Come detto, esperimenti su topi e tessuti umani hanno scoperto che la proteina, chiamata ERX-41, è efficace contro i tumori più aggressivi (inclusi quelli di seno, pancreas, ovaie e cervello) e lascia intatto il tessuto sano.
I risultati sono stati così incoraggianti che le sperimentazioni cliniche dovrebbero iniziare nei prossimi mesi. Si tratta di una delle scoperte più promettenti fino ad oggi: offre la speranza di una pillola "taglia unica" contro diversi tumori. Una pillola che una volta era considerata impossibile.

Proteina anti tumori: i risultati dei test
"Abbiamo identificato una vulnerabilità critica in più tipi di cancro. E convalidato i nostri risultati in più tipi di cellule tumorali e modelli animali", dice l'autrice principale, il professor Ratna Vadlamudi, dell'Università del Texas. "La gamma di linee cellulari e xenotrapianti in cui il composto ha mostrato efficacia è davvero convincente".
Gli xenotrapianti sono tumori umani coltivati in modelli murini a scopo di ricerca.
Da tempo il team del Prof. Vadlamudi studia il cancro al seno e alle ovaie con l'obiettivo di sviluppare inibitori di piccole molecole per tumori resistenti alle attuali terapie. Nel 2017 aveva identificato un composto chiamato ERX-11 che prende di mira la proteina del recettore degli estrogeni (ER) che guida la maggior parte dei tumori al seno.
Con un lavoro simile, oggi il team ha mostrato che ERX-41 ha ucciso i tumori al seno (TNBC) ER-positivi e tripli negativi nelle piastre di Petri. Non solo: test successivi hanno mostrato che ERX-41 ha attaccato anche un gran numero di tumori umani.
Prossimi passi
"Il profilo di sicurezza e l'alto indice terapeutico di questo composto sono particolarmente notevoli e fanno ben sperare per la traduzione clinica", afferma il prof. Vadlamudi.
"Il nostro studio implica una strategia mirata per i tumori solidi tra cui mammella, cervello, pancreas e ovaie per cui piccole molecole biodisponibili per via orale provocano la morte delle cellule tumorali".
Gli studi clinici saranno avviati all'inizio del 2023.