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Scoperte, Tecnologia

Il DNA di un antico lupo dell’era glaciale rivela le origini del cane domestico

Uno studio di alcuni genetisti e archeologi ha dimostrato che la discendenza del migliore amico dell’uomo, il cane, può essere ricondotta ad almeno due popolazioni precise di lupi antichi. Finalmente potremo scoprire come (e dove) si è passati dal lupo selvatico al cane addomesticato.

6 Luglio 2022
Daniele FerrignoDaniele Ferrigno
⚪ 3 minuti
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lupo cane

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Ecco uno studio che ad una prima occhiata può sembrare scontato, ma non è così! Fino ad oggi, infatti, gli scienziati non sono ancora riusciti a ricostruire nel dettaglio il processo di domesticazione del cane, o forse dovremmo dire del lupo, che rappresenta un affascinante mistero di genetica e biologia evolutiva. Questo lavoro ci avvicina a svelare il mistero della domesticazione dei cani, una delle più grandi domande senza risposta sulla preistoria umana.

Si sa che i cani hanno avuto origine dal lupo grigio e che l'addomesticamento è avvenuto durante l'era glaciale, almeno 15.000 anni fa. Ma non si sa ancora dove ciò sia avvenuto e se in un unico luogo o in più luoghi.

Studi precedenti, basati sulla documentazione archeologica e sul confronto del DNA di cani e lupi moderni, non hanno trovato una risposta.

Lo studio

Nel loro studio, pubblicato il 29 giugno su Nature, i ricercatori sono andati ad analizzare e confrontare antichi genomi di lupo per capire meglio dove i primi cani si sono evoluti dai lupi. Hanno analizzato 72 antichi genomi di lupo, tutti datati entro gli ultimi 100.000 anni, provenienti da Europa, Siberia e Nord America.

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I resti provengono da antichi lupi precedentemente rinvenuti e allo studio hanno contribuito archeologi di 38 istituzioni di 16 Paesi diversi. Ben 9 diversi laboratori specializzati nell'analisi di DNA antico hanno collaborato alla generazione di dati di sequenza del DNA dei lupi. I reperti comprendevano addirittura una testa completa e perfettamente conservata di un lupo siberiano vissuto 32.000 anni fa.

lupo
La testa di lupo è stata scoperta sulle rive del fiume Tirekhtyakh, vicino al Circolo Polare Artico, nella regione della Yakutia. Fotografia: Reuters. Fonte: TheGuardian

Analizzando i genomi, i ricercatori hanno scoperto che i cani antichi e moderni sono geneticamente più simili ai lupi antichi dell'Asia che a quelli dell'Europa. Questo suggerisce un addomesticamento da qualche parte in Oriente.

Tuttavia, hanno anche trovato prove che due popolazioni separate di lupi hanno contribuito con il DNA a dare origine ai cani “moderni”. I primi cani dell'Europa nord-orientale, della Siberia e delle Americhe sembrano avere un'unica origine condivisa dalla fonte orientale. Ma i primi cani del Medio Oriente, dell'Africa e dell'Europa meridionale sembrano avere un'ascendenza da un'altra fonte legata ai lupi del Medio Oriente, oltre a quella orientale.

Una possibile spiegazione di questa doppia ascendenza è che i lupi siano stati addomesticati più di una volta e che le diverse popolazioni si siano poi mescolate. Un’altra possibilità sarebbe invece dovuta all’incrocio della prima unica specie addomesticata con i lupi selvatici, dando origine quindi apparentemente ad una seconda discendenza totalmente distinta.

Ma perché è così importante questo studio?

Anders Bergström, primo autore e ricercatore post-dottorato presso il laboratorio di Genomica antica del Crick Institute di Londra, afferma:

Grazie a questo progetto abbiamo aumentato notevolmente il numero di genomi antichi di lupo sequenziati, permettendoci di creare un quadro dettagliato dell'ascendenza del lupo nel corso del tempo, compreso il periodo delle origini del cane.

Poiché i 72 genomi di lupi antichi coprono circa 30.000 generazioni (molte!), è stato possibile guardare indietro e costruire una linea temporale di come il DNA del lupo è cambiato, osservando l’azione della selezione naturale.

Pontus Skoglund, autore senior e capogruppo del laboratorio Ancient Genomics al Crick Institute, afferma: "Questa è la prima volta che gli scienziati hanno seguito direttamente la selezione naturale in un grande animale su una scala temporale di 100.000 anni, vedendo l'evoluzione svolgersi in tempo reale piuttosto che cercare di ricostruirla dal DNA di oggi".

Ha infine aggiunto che "simili studi di interi genomi risalenti all’era glaciale, nell'uomo o in altri animali, potrebbero fornire nuove informazioni su come avviene l'evoluzione".

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Daniele Ferrigno

Laureato in Biotecnologie e studente di Biomedical Biotechnologies presso l'università di Bologna, IT Assistant Junior certificato. Amante di scienza, tecnologia e viaggi.

Tags: Genetica

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