Una startup "familiare" ha progettato scarpe per bambini che si sciolgono nell'acqua quando il piedino diventa troppo grande per indossarle. Il tessuto della calzatura è costituito da una sorta di plastica solubile in acqua (la stessa che ricopre le capsule di farmaci, alcuni sacchetti, o detersivi per lavatrice e lavastoviglie, per intenderci) ma è progettata per "reggere" alla crescita di due bambini.
Woolybubs, la scarpa che fa il suo lavoro e se ne va
Jesse Milliken e la moglie Meghan non hanno puntato prima all'ecosostenibilità delle loro scarpe per bambini, ma alla loro resistenza. Ok il materiale, ma i bambini, specie quelli piccoli, a volte una scarpa si mettono anche a masticarla: non potevano rischiare che si sciogliesse in bocca. Per questo, assicurano, le scarpe fanno benissimo il loro lavoro, e si biodegraderanno solo quando davvero non servono più.
L'immondizia generata dall'industria tessile e della moda è grave e si manifesta soprattutto nell'abbigliamento dei bambini dall'infanzia all'asilo, quando i vestiti hanno una data di scadenza garantita dalla crescita fisica del bambino. Ogni anno nelle discariche finiscono ben 300 milioni di paia di scarpe per bambini. Ogni paio impiega 40 anni a decomporsi. Questa riflessione, semplice quanto spietata, ha dato vita a Woolybubs.
Scarpe per bambini "solubili": un anno di studio, tanti anni di cammino
"Ci è voluto quasi un anno per sviluppare questo tessuto che fosse abbastanza resistente", dicee Milliken. "È un po' ironico usare la parola 'durevole' per i bambini, che cambiano così in fretta: diciamo che la scarpa è abbastanza resistente da durare e resistere il necessario, per poi rompersi e degradarsi nelle giuste condizioni".
Il materiale, al tatto simile alla seta, utilizza alcol polivinilico o (PVA), una plastica biodegradabile e solubile in acqua in ogni componente: in acqua bollente si dissolve completamente. Cioè? Sparisce? Diventa IL NULLA?
Su questo dobbiamo essere chiari, e dirci che la situazione... non è chiara. Alcuni ricercatori dicono che il risultato è una soluzione che richiederebbe probabilmente altro lavoro per filtrare alcune sue componenti, e i nostri impianti di acque reflue non sono tutti attrezzati per gestire questo eventuale "flusso di plastica disciolta". Altri ricercatori hanno invece presentato studi che mostrano la sua completa dissoluzione nelle acque reflue, senza lasciare nulla di dannoso sulla sua scia.


Da genitori responsabili, i Milliken hanno commissionato uno studio ad hoc sulla PVA utilizzata dalle loro scarpe per bambini.
In attesa di capire se la loro scarpa può essere "scaricata nel water" (scherzo) o semplicemente inviata all'azienda che provvederà a compostarla, un applauso all'idea, e dita incrociate per la sua fattibilità.