Quando si tratta di robotica, sembra che gli ingegneri traggano molta ispirazione dalla natura. Se date un’occhiata al nostro tag “biomimetica” vi ritroverete i più disparati robot dalle forme più o meno animali, spesso proprio di serpenti, mentre riparano condutture sui fondali, scavano gallerie e molto altro.
Ora da un comunicato stampa del Continuum Robotics Lab all’Università di Toronto la notizia che un team guidato da Jessica Burgner-Kahrs sta costruendo robot molto snelli, flessibili ed estensibili che potrebbero essere usati dai medici per salvare vite umane, accedendo a punti altrimenti impossibili per un chirurgo.
Serpenti robot per salvare vite
“Considerate un neurochirurgo che ha bisogno di rimuovere un tumore al cervello. Con uno strumento chirurgico tradizionale e rigido, il medico deve raggiungere la massa cancerosa seguendo un percorso rettilineo nel cervello rischiando di penetrare (e danneggiare) il tessuto vitale”, si legge nel comunicato stampa.
Il team sta anche sperimentando nuovi robot serpenti ancora più abili ed estensibili. Uno di questi si ispira all’origami, è molto leggero e può allungarsi fino a 10 volte di più rispetto ad altri modelli. Potranno solo migliorare ulteriormente.
La Burgner-Kahrs immagina gli scenari d’uso in cui uno dei suoi robot simili a serpenti, guidato da un chirurgo, saprà percorrere un tratto tortuoso attorno al tessuto vitale raggiungendo comunque un preciso punto dove operare. Risultato? Tumori cerebrali precedentemente “impossibili” potrebbero improvvisamente diventare operabili.
Non è un’impresa da poco, anzi: questi ‘serpenti’ potrebbero rivoluzionare tutta l’industria medica.
Tre domande per il futuro della chirurgia di precisione
L’idea che sofisticati robot flessibili possano aiutare i chirurghi (anche in modo semi-autonomo, i ricercatori ci stanno già lavorando) è assolutamente fantastica.
Per ottenere questo risultato, la Burgner-Kahrs lavora ponendosi quattro precise domande:
- Come possiamo controllare i robot per muoverli in modo ancora più preciso attraverso ambienti limitati e tortuosi?
- Possiamo progettare un’interfaccia più intuitiva tra un essere umano e un robot?
- Possiamo realizzare robot serpenti completamente autonomi?
- Come possiamo utilizzare più robot in team per completare un’attività collaborativa?
Il futuro dipenderà tutto dalle risposte.