Basterebbe anche solo la parola, che per decenni abbiamo considerato tabu. Il cancro, sapete di cosa parlo, è un assassino difficile da prevenire, da fermare, perfino da identificare in molti casi. Uno dei metodi di screening delle cellule tumorali, la biopsia, può richiedere interventi chirurgici invasivi, che lasciano cicatrici a vita.
E se si potessero rilevare cellule tumorali in modi migliori?
Un gruppo di ricercatori sta lavorando su lenti a contatto non invasive in grado di rilevare le cellule tumorali: può anticipare la diagnosi del cancro, e potenzialmente curarlo. Lo studio è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista Advanced Functional Materials. Ve lo linko qui.
La nuova ricerca è guidata dall’autore dello studio Yangzhi Zhu, ingegnere biomedico presso il Terasaki Institute for Biomedical Innovation, un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro in California. E sarebbe uno sviluppo fantastico rispetto ad altre tecniche in questo campo.
Come funziona questa nuova tecnologia?
I test delle lenti a contatto che rilevano cellule tumorali dalle lacrime è nelle fasi preliminari. Al momento, è stata impiegata solo su cellule in laboratorio. Se daranno risultati positivi, la prossima fase sarà “in vivo” e interesserà volontari in carne e ossa.
Come funziona? Il dispositivo identifica i sottoprodotti cellulari nelle lacrime chiamati esosomi, che si pensa indichino la crescita del tumore da qualche parte nel corpo. Le lenti sono dotate di un anticorpo che può individuare e legarsi a un altro anticorpo trovato su questi esosomi. Quando questi due anticorpi si uniscono, diventano rossi.
Questo colore rosso indica la presenza di cellule tumorali, e lo fa in modo così efficace da poterlo osservare anche ad occhio nudo.
Un’opzione rapida e vantaggiosa
I vantaggi di questa tecnica sono vasti, ma il più importante è la velocità. Gli esami del sangue, le biopsie e le TAC potrebbero richiedere diversi giorni o settimane per ottenere i risultati, mentre queste lenti producono una diagnosi in 30 minuti o meno.
Il processo è anche indolore in quanto non richiede incisioni o interventi chirurgici. Quali sono le possibili applicazioni?
Zhu e il suo team stanno attualmente preparando un test sui conigli per confermare la sicurezza del dispositivo. Come detto, la fase successiva coinvolgerà gli esseri umani.
Se tutto va secondo i piani, Zhu e il suo team sperano che le lenti a contatto vadano oltre i test per rilevare cellule tumorali. Queste lenti speciali possono diagnosticare altre malattie, come quelle autoimmuni. E un giorno potrebbero anche essere usate per somministrare farmaci.
Non vedo l’ora, è il caso di dirlo.