Gli aerei elettrici ibridi sono per l’aviazione ciò che per i trasporti su terra sono le auto elettriche ibride, e come loro funzionano con una combinazione di batterie e carburanti. Il problema è che nessun altro settore ha le stesse restrizioni di peso del nostro settore aerospaziale.
Per questo serve essere molto prudenti nel processo di ibridazione dei sistemi propulsivi per l’aviazione. Eppure gli aerei elettrici non sono roba di un futuro lontano: manca davvero poco.
Un aereo Velis Electros a due posti sta già ronzando silenziosamente in giro per l’Europa, mentre Air Canada ha annunciato 10 giorni fa di avere ordinato 30 aerei elettrici ibridi alla svedese Heart Aerospace, che prevede di realizzarli (30 posti a sedere) entro il 2028.
Primi approcci, certo, ma per l’adozione di massa serve più tempo. Quanto? Vediamo un po’.
Come potremmo impiegare l’elettricità
L’uso delle batterie per facilitare il decollo e la salita è un’opzione promettente per i viaggi in aereo. Un altro modo in cui l’energia delle batterie potrebbe essere utilizzata per risparmiare carburante e ridurre le emissioni è quello di far rullare l’aereo sulla pista utilizzando solo l’elettricità. La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio tra il peso aggiunto dalla batteria e la quantità di elettricità necessaria per ottenere benefici netti in termini di carburante.
Esattamente il problema che al momento la ricerca sta cercando di risolvere.
Aerei elettrici ibridi: quando li vedremo?
Gli aerei ibridi brucerebbero comunque carburante durante il volo, ma potrebbe essere notevolmente inferiore a quanto ne consumano oggi. Ciò nonostante, le difficoltà di attuazione rendono l’ibridazione per i jet più grandi un’opzione a medio termine.
Molto più vicini aerei elettrici ibridi per tratte medie o corte. Dal 2030 al 2035 dovrebbero vedere la luce i primi turboelica ibridi da 50-80 passeggeri, o semplicemente adibiti al trasporto merci.
Un primo, piccolo passo
Qualche segnale positivo ci sarà: anzitutto, le compagnie aeree potranno riqualificare aeroporti piccoli, o contribuire alla realizzazione di nuovi hub “regionali”, riducendo la congestione delle grandi strutture.
In secondo luogo, il risparmio energetico: ci sarà, anche se i primi esemplari potrebbero ridurlo “solo” di circa il 10%. Il prossimo è atteso come il primo decennio che vedrà aerei dotati di propulsori elettrici mettere il muso nel cielo, in abbinamento a carburanti più sostenibili (a base di mais, semi oleosi , alghe e altri grassi.).
Anche se gli aerei elettrici ibridi non sono ancora pronti per il consumo di massa, i segnali sono positivi. E chiari: indicano che diventeranno più diffusi nel prossimo decennio o giù di lì. Col potenziale di ridurre le emissioni fino all’80%, avranno un ruolo significativo nel rendere i viaggi aerei più sostenibili.