Due startup tecnologiche, Eversense e SightBit, si avviano a testare le loro tecnologie avanzate contro i disastri naturali in un progetto pilota israeliano. Potrebbero spianare la strada alla prevenzione efficace di incendi e inondazioni, fenomeni purtroppo in via di aumento causa cambiamenti climatici.
Eversense, anticipare gli incendi
Eversense, startup con sede a Tel Aviv, ha sviluppato un esclusivo sensore termico in grado di rilevare gli incendi nella loro prima fase, che può essere dispiegato in gran numero nelle foreste.
Doron Honigsberg, fondatore e CEO di Eversense, dichiara che il sistema è efficace con tutte le condizioni atmosferiche e non richiede manutenzione.
Qual è la differenza tra il sistema di Eversense e gli altri?
Rispetto ad altre soluzioni, che richiedono infrastrutture costose e Wi-Fi, questi dispositivi possono funzionare ciascuno in modo indipendente e sono molto facili da installare.
Come si alimentano? Col calore degli stessi incendi: quando il fuoco si approssima agli alberi, i sensori si attivano e (dotati di grande sensibilità) rappresentano la “prima linea” che avvisa tempestivamente, prima che la situazione precipiti, fornendo la posizione esatta di un incendio in via di sviluppo.
La tecnologia, già testata con successo, potrà arrivare alla commercializzazione al termine del prossimo test su larga scala. Un bel colpo per localizzare e spegnere sul nascere incendi che spesso (causati al 90% da azioni volontarie o involontarie dell’uomo) si propagano a causa di interventi poco tempestivi.
SighBit, occhi aperti sulle inondazioni
SightBit, startup fondata nel 2020 nella città di Beersheba, sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) contro un nemico diverso dal fuoco che anima gli incendi: l’acqua che produce inondazioni.
La sua tecnologia “ricicla” in modo innovativo delle telecamere standard, come quelle a circuito chiuso, per rilevare potenziali eventi di inondazione e allertare le autorità locali.
“Posizionandoci a ridosso dei fiumi possiamo misurare i dati idrici in relazione alla capacità degli alvei,” dice Adam Bismut, CEO e fondatore di SightBit. “In questo modo realizziamo modelli che ci aiutano a capire se un’inondazione si allagherà molto presto in una zona abitata”.
Il sistema di SightBit è l’unico al mondo ad usare i filmati delle telecamere per rilevare i flussi d’acqua in tempo reale e prevedere potenziali pericoli. Molte altre aziende utilizzano sensori o apparecchiature più complesse, la startup ha bisogno di una semplice telecamera per monitorare un fiume, un lago, una spiaggia.
Niente male, per una tecnologia che inizialmente doveva avvisare i bagnini di persone a rischio di annegamento.
In sintesi: incendi e inondazioni, l’AI c’è
Queste sono le notizie che mi piacciono. Quelle che mostrano il potenziale positivo dell’intelligenza artificiale. Gli eventi meteorologici estremi dovuti al cambiamento climatico stanno portando a una maggiore frequenza di incendi e inondazioni ovunque nel mondo.
La tecnologia può assumere un ruolo strategico per mitigare questi effetti.