Un team di ricerca in Arabia Saudita ha creato un’alternativa a basso consumo ed impatto energetico, che potrebbe fare uso di luce solare modulata per sostituire il Wifi tradizionale.
Attualmente in fase di sviluppo presso la KAUST, (King Abdullah University of Science and Technology), il sistema usa elementi di “vetro intelligente”: persiane a cristalli liquidi a doppia cella (DLS). Questi elementi alterano rapidamente la polarità della luce solare che li attraversa e potrebbero plausibilmente trovare ampio spazio nelle vetrate di grandi stanze come gli uffici.
Il sole binario
Questi cambiamenti di polarità della luce solare (percepibili e codificabili dalle fotocamere degli smartphone, non dall’occhio umano) verrebbero utilizzati un po’ come gli 1 e gli 0 nel codice binario. E, regolati da queste finestre intelligenti, gestire il flusso di informazioni oggi affidato al Wifi.
Una svolta, sul piano dei consumi. È importante sottolineare che mentre i router Wifi tradizionali utilizzano tra 5 e 20 watt di elettricità, le persiane a cristalli liquidi DLS utilizzano solo 1 watt. Una quantità, dicono gli scienziati, che potrebbe essere fornita da un piccolo pannello solare.

Finestre intelligenti e wifi luminoso: e quando il sole non c’è?
Come sempre quando una ricerca è agli stadi iniziali, anche le finestre intelligenti dovranno affrontare diverse sfide. Miglioramenti necessari prima di diventare una tecnologia di massa. Anzitutto la velocità di trasmissione: i calcoli indicano che nella forma attuale della configurazione, il Wifi fatto con i raggi del sole potrebbe trasmettere dati a una velocità di 16 kilobit al secondo. Si può fare decisamente meglio.
Ovviamente, poi, il sistema funzionerebbe solo mentre il sole splende. Per questo il suo impiego sarebbe ottimale per risparmiare energia durante il giorno, attivando il normale Wifi dopo il tramonto.
“Stiamo mettendo a punto l’hardware necessario per implementare la nuova versione del prototipo”, afferma lo scienziato capo, il Professore Associato Basem Shihada. “Vorremmo aumentare la velocità dei dati da kilobit a mega e gigabit al secondo”. Buona fortuna.
L’articolo sulla ricerca delle finestre intelligenti è stato pubblicato sulla rivista IEEE Photonics: ve lo linko qui.