La Banca centrale europea si iscrive al "partito criptoscettico" (anche per suo interesse) e sferra un pesante attacco al Bitcoin.
Ulrich Bindseil, direttore generale delle infrastrutture di mercato, e Jürgen Schaaf, consulente dei mercati della BCE, hanno scritto senza mezzi termini che il bitcoin sta attualmente vivendo un "ultimo sussulto indotto artificialmente prima della strada verso l'irrilevanza".
Il precipitoso calo del prezzo di Bitcoin negli ultimi anni e l'implosione delle principali istituzioni crittografiche (qui vi parlo dello schianto clamoroso di FTX) sembrano mostrare un quadro nero. Anche in caso di stabilizzazione dei prezzi, dicono i funzionari BCE, il destino della criptovaluta è segnato.
Bitcoin, il canto (stonato) del cigno?
Nel novembre 2022 il valore del bitcoin ha raggiunto il picco di 69.000 dollari: appena 7 mesi dopo la discesa verticale a 17.000 per poi attestarsi intorno ai 20.000 dollari. Ora un nuovo calo, in quella che sembra una spirale senza uscita, hanno affermato gli autori del post.
E non è tutto: in una invettiva insolitamente dura (per funzionari sempre "imballati" come quelli BCE) sono arrivate osservazioni di fuoco. Il Bitcoin è stato descritto come un "discutibile mezzo di pagamento", e non è stata la peggior valutazione.
La più grande criptovaluta del mondo è da anni al centro di transazioni online illecite, truffe, furti e riciclaggio di denaro, insistono gli autori. E la colpa, rincarano la dose, è delle grandi "balene crypto" che tengono viva l'euforia solo per sfruttare la bolla speculativa. Sorvolo sulle critiche ambientali al mining di bitcoin e su altro: se volete, leggete il loro articolo qui.

È un "niet" per le criptovalute in generale?
Sul tema della regolamentazione delle criptovalute, la coppia della BCE rimane scettica. E critica perfino gli sforzi di JPMorgan Chase e Goldman Sachs per rendere più facile l'accesso al Bitcoin: avrebbero trasmesso l'erronea convinzione che gli investimenti basati sulla criptomoneta siano "solidi".
Quanto hanno ragione o torto i due funzionari? Possiamo considerarle valutazioni fatte sulla base dei dati, o opinioni "politiche"?
Una nota della Bank of International Settlements ha recentemente evidenziato che la stragrande maggioranza delle persone che hanno investito in bitcoin ha perso denaro. Il report ipotizza che i possessori di app crittografiche (prevalentemente giovani e di sesso maschile) abbiano investito in criptovalute non a causa di una forte convinzione nella finanza decentralizzata o nella fine delle grandi banche, ma perché cercavano semplicemente di guadagnare in fretta.
Ai funzionari BCE non sembra affatto sia andata così. E a voi?