Sono certo che non avete ancora sentito parlare di Safee e del suo fondatore, Luc Nadier, ma è probabile che ne sentirete parlare presto. Perché? La cover per smartphone “anti aggressione” che ha sfornato questa startup ha portato il fatturato di questa startup da 1 a 20 milioni di euro in pochi mesi, con ordini che fioccano da tutto il mondo.
Safee ha presentato la sua invenzione all’ultimo CES2023 di Las Vegas, raccogliendo complimenti e premi. Come funziona?

Una cover per smartphone che scongiura un’aggressione. Come fa?
Volete una sintesi brutale per cominciare? Con questa cover, lo smartphone strilla come un demonio. Grazie ad un pulsante nascosto sul retro, Safee può attivare un allarme acustico estremamente potente: 130 decibel, praticamente il suono di uno sparo.
L’obiettivo è quello di mandare a monte l’aggressione, mettere in fuga gli aggressori e attirare l’attenzione delle persone circostanti.
Ed è solo l’inizio, peraltro. L’app associata alla cover geolocalizza immediatamente la persona che ha attivato l’allarme e avvisa un elenco di contatti pre-registrati, fornendo loro anche un video della situazione in tempo reale.
In questo modo, la famiglia e gli amici della persona possono essere avvisati e intervenire tempestivamente in caso di emergenza, e il video può essere usato per la denuncia. Può bastare?
E in caso di violenza domestica?
Nella stragrande maggioranza dei casi, la violenza domestica avviene “a porte chiuse”, dove l’attivazione di un allarme potrebbe perfino peggiorare la situazione. Per questo Safee ha anche una “modalità silenziosa” che avvisa i propri cari e cattura la scena senza emettere suoni.
Nei prossimi sei mesi, il sistema sarà integrato (indovinate?) con l’intelligenza Artificiale. L’obiettivo è quello di discernere in tempo reale quando, oltre ad avvisare parenti e contatti, ci saranno già gli estremi per un intervento tempestivo della polizia.
Tecnologia contro un fenomeno tremendo e diffuso, insomma. Centinaia di migliaia le vittime di aggressione e violenza domestica: quest’ultima un fenomeno molto sentito anche in Francia, il paese che ha dato i natali a Safee.

La sicurezza ai tempi della subscription economy
Nessuno storca il naso, nessuno faccia retorica su una società che “ha bisogno” di aiuti tecnologici per cose elementari. Ci sono tanti, troppi casi borderline, spesso invisibili per le forze dell’ordine e perfino per amici e parenti.
Lo spazio e il senso per dispositivi del genere ci sono tutti, purtroppo. Safee costa circa 60 euro (attualmente è coperta una ventina di modelli di smartphone con altrettante cover). Il costo dei servizi di “sorveglianza” collegati è coperto con un abbonamento mensile da 2,90€.
Lo renderei gratuito, magari coprendo i costi con le condanne pecuniarie agli aggressori.