Il sole è una fonte di energia pulita e pressoché inesauribile, ma sfruttarlo per produrre elettricità non è semplice a causa delle sfide tecniche che comporta. Tra queste, l’accumulo di sporco sui pannelli solari, soprattutto quando installati con una bassa inclinazione, è una bella rogna. Polvere, sabbia e acqua possono danneggiare i moduli e comprometterne (a volte anche in modo significativo) le prestazioni. Se vi dicessi che c’è un aggeggino che da solo può mettere una bella pezza alla situazione? Qualcosa di semplice, come una piccola clip?
Solarud e la “molletta per i pannelli”
Solarud è una startup portoghese fondata nel 2022 da tre ingegneri (Antonio, Miguel, Vasco) appassionati di energie rinnovabili. Il loro obiettivo è migliorare l’efficienza degli impianti solari con soluzioni semplici e affidabili. Il piccolo dispositivo di drenaggio dell’acqua che hanno sviluppato mira a ridurre i costi di manutenzione e aumentare la redditività degli impianti solari.
La clip brevettata da Solarud funziona in modo elementare. In sostanza, è un accessorio che si attacca al bordo inferiore del pannello solare e consente all’acqua di defluire facilmente, prevenendo l’accumulo di sabbia e polvere. È compatibile con pannelli solari spessi dai 28 ai 40 mm. Secondo la startup, la clip aumenta la produzione elettrica del 3.5% medio nel corso di 25 settimane. Può sembrare poco, ma l’impatto sulla redditività è notevole. L’installazione è ridicolmente semplice e veloce: pieghi le linguette alla dimensione desiderata e le fissi al pannello. Fine.
Una clip per tutto
La semplicità dell’invenzione ha spinto in avanti la creatività degli sviluppatori. Per questo, dopo il primo “modello” della clip sono nate altre soluzioni per adattarsi a diverse esigenze. La clip “ammiraglia”, chiamata Solarud Nextgen, è la seconda versione più robusta e meno costosa di quella iniziale. C’è poi una versione “Nano” adatta per i pannelli con un’inclinazione inferiore a 15 gradi (hanno ancora più problemi di drenaggio), e per pannelli posizionati uno accanto all’altro.
Che dire? Semplice ed efficace. Tanto di cappello ai due ingegneri portoghesi che, con la loro invenzione, dimostrano come a volte basti poco per fare un grande passo avanti nel campo delle energie rinnovabili. Abbiamo ancora enormi margini di miglioramento: basta percorrere questa strada con convinzione :)