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Ambiente, Tecnologia

Mangrovie e stampanti 3D: la "strana coppia" contro l'erosione costiera

La Deakin University sperimenta l'uso di stampanti 3D per proteggere le coste e favorire la crescita di piante di mangrovie in Australia.

11 Aprile 2023
Gianluca RiccioGianluca Riccio
⚪ 3 minuti
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Non sempre tecnologia e natura si conciliano bene, ma quando accade ne viene fuori quasi sempre qualcosa di buono. È il caso delle stampanti 3D che aiutano a combattere l'erosione costiera dovuta all'innalzamento del livello dei mari.

Un team di scienziati australiani della Deakin University stanno testando strutture stampate in 3D, biodegradabili, per proteggere le giovani piante di mangrovie e rallentare l'avanzata del mare.

Erosione costiera: un serio grattacapo

Il principale effetto collaterale dell'erosione costiera è che sulle coste erose le piante hanno più difficoltà a radicarsi, aggravando ulteriormente il problema.

Ecco perché i ricercatori hanno avviato un progetto che si svolgerà nell'arco di tre anni coinvolgendo un ampio team, che monitorerà la sopravvivenza e la crescita delle mangrovies. Si chiama "Regenerating Our Coasts".

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Erosione costiera
Le strutture che aiutano a far crescere le mangrovie si biodegradano senza impatto ambientale.

Mangrovie e stampa 3D: come funziona la sinergia

Le strutture stampate in 3D, fatte di amido di patate proveniente da scarti industriali, vengono posizionate nei luoghi costieri di Port Phillip Bay e Western Port Bay. Queste strutture rallentano il flusso d'acqua e favoriscono l'accumulo di suolo, specie nelle zone soggette ad erosione costiera o con condizioni ambientali difficili.

Dopo aver creato le strutture stampate in 3D nei Paesi Bassi, i ricercatori australiani inseriscono i semi di mangrovia al loro interno o le posizionano in aree dove i semi sono già stati piantati. Le strutture, biodegradabili, si decomporranno in un lasso di tempo tra i due e i dieci anni, dando alle piante il tempo di attecchire e di fare il loro lavoro.

La dottoressa Stacey Trevathan-Tackett, a capo del progetto

Un futuro sostenibile (ed etico) per le nostre coste

Se il progetto avrà successo, l'erosione costiera non sarà l'unica cosa cui darà filo da torcere: queste strutture biodegradabili potrebbero essere utilizzate in molte altre aree costiere e fungere da difesa contro le inondazioni.

E creerebbero un grande indotto per la ricerca: il monitoraggio e le fasi successive all'installazione, infatti, sarebbero curati da gruppi di ricerca locali.

Perchè quando una cosa è progettata bene, conviene a tutti.

Tags: australiaNaturastampa 3d


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