In un mondo sempre più interconnesso, la ricerca del partner ideale si è evoluta in modo sorprendentemente creativo. Benvenuti nell'era di SciMatch, la startup che promette di trasformare un semplice selfie in un passaporto per l'amore.
L'idea è intrigante quanto audace: SciMatch utilizza algoritmi scientifici avanzati per analizzare i tratti facciali e accoppiare individui basandosi sulla loro compatibilità. La premessa è che dietro ogni selfie c'è una storia, un insieme di tratti unici che possono rivelare molto più di quanto immaginiamo sulle nostre personalità e sulla compatibilità relazionale.
La tecnologia "è molto più accurata del giudizio umano nel prevedere i tratti del tuo carattere" ed è accurata l'87% delle volte, affermano Yanina e Viktoryia Strylets, laureate rispettivamente in scienze dei dati e informatica. Sono le co-founder della startup.
Molto più di un click
Non è solo una questione di simmetria del viso o della posizione degli occhi, ma di come queste caratteristiche riflettano la nostra essenza. Per questo mi chiedo: quanta sostanza c'è in questa promessa di amore con un algoritmo al posto di Cupido?
Il cuore pulsante di SciMatch è la sua tecnologia avanzata basata sull'analisi del viso, che parte dai risultati di uno studio scientifico (ve lo linko qui). Ma cosa c'è di così speciale in un selfie? E come può un insieme di pixel rivelare la compatibilità tra due individui? La risposta, dicono alla startup, risiede nella scienza dei dati e nell'apprendimento automatico. Gli algoritmi di SciMatch esaminano una vasta gamma di tratti facciali, dalla forma della mandibola, la posizione degli occhi, fino alla simmetria del volto. Informazioni che vengono poi confrontate con una banca dati di utenti esistenti per trovare gli abbinamenti più promettenti.


Amore con un selfie: francamente non mi convince
Nonostante l'approccio "scientifico" dichiarato, resto convinto che fattori come valori condivisi, interessi comuni e obiettivi di vita giochino il ruolo cruciale nel determinare il successo di una partnership.
Per questo non credo all'efficacia di SciMatch. Affidarsi esclusivamente ai tratti facciali per valutare la compatibilità di due persone semplifica eccessivamente la natura complessa delle relazioni umane. Certo, non posso negare che la prospettiva di avere un "genio della lampada" in grado di metterci accanto la persona perfetta per noi catturi l'immaginazione di molti.
Apprezzo il tentativo, in sostanza. Se non altro, stimola riflessioni sul ruolo della tecnologia nel definire il nostro percorso verso l'amore. Alla fine, nessun algoritmo può garantire l'amore eterno. Spetta a noi scoprire e coltivare la compatibilità con un partner, costruendo connessioni autentiche in un mondo sempre più digitalizzato. Altro che selfie. Giusto?