E se vi dicessi che la scienza sta flirtando con l’idea di cambiare il passato andando indietro nel tempo? Niente fantascienza: pura meccanica quantistica. Un gruppo di scienziati della Cambridge University ha condotto un esperimento che potrebbe aprire nuovi orizzonti nel campo della fisica.Ma vediamo con calma.
Il dilemma del regalo perfetto
Vi faccio capire meglio in cosa consiste l’esperimento fatto a Cambridge. Immaginate di dover inviare un regalo a un amico, ma di ricevere la sua lista dei desideri solo il giorno dopo averlo già spedito. Che fare? Sarebbe fantastico poter tornare indietro nel tempo per fare una scelta diversa: non inviare alcun regalo finché non avete l’elenco di ciò che vorrebbe l’amico.
L’entanglement quantistico è un fenomeno in cui le proprietà fondamentali di particelle quantistiche sono condivise tra due o più particelle. Cambiare una proprietà in una particella provoca lo stesso cambiamento anche nelle altre. Gli scienziati della Cambridge University, guidati da David Arvidsson-Shukur del Cambridge Hitachi Laboratory, hanno utilizzato questo principio per simulare un modo di alterare eventi passati.

Indietro nel tempo: il “trucco” riesce una sola volta su quattro
Lo avrete letto nel titolo: non stiamo parlando di una macchina del tempo nel senso tradizionale (come quella che l’astrofisico Ron Mallett dice di aver costruito). Questi sono esperimenti simulati che si basano sulle leggi conosciute della meccanica quantistica. La ricerca, tuttavia, apre la porta a nuove possibilità e domande. Cosa significherebbe per la nostra comprensione dell’universo se potessimo effettivamente cambiare il passato?
Anzitutto, la simulazione mostra che la probabilità di successo nel modificare gli eventi sarebbe del 25%. I ricercatori propongono di usare un filtro che permetterebbe di scartare i risultati indesiderati, aumentando così le probabilità di successo. E poi, in un certo senso è un bene che il tasso di successo non sia del 100%: la circostanza avrebbe gettato nel caos le teorie della relatività di Einstein e tutto ciò che la scienza ha costruito su di esse.
L’esperimento
Nell’esperimento, il team ha simulato l’entanglement di due particelle quantistiche. Una di queste particelle è stata poi utilizzata in un esperimento separato. Dopo aver completato questo esperimento, i ricercatori hanno acquisito nuove informazioni che avrebbero influenzato le loro azioni precedenti. A questo punto, hanno manipolato la seconda particella per alterare retroattivamente lo stato passato della prima, cambiando così l’esito dell’esperimento. Questa manipolazione è stata possibile grazie all’entanglement quantistico, che ha permesso ai ricercatori di “comunicare” con il passato, tornando indietro nel tempo.
E l’altro 75%?
Gli scienziati sono ottimisti su questa nuova prospettiva di come potremmo “correggere” il passato per creare un futuro migliore. Come ha detto lo stesso Arvidsson-Shukur, “queste simulazioni non consentono di tornare indietro e alterare il proprio passato, ma permettono di creare un futuro migliore correggendo oggi i problemi di ieri.”
Mi suona un po’ contorto. Provate a capirci qualcosa voi? Vi linko qui la ricerca. Fate con calma: in fondo si tratta di comprendere come il passato, il presente e il futuro sono interconnessi in modi che prima potevamo solo immaginare. E potrebbe avere applicazioni in vari campi, dalla computazione quantistica alla crittografia.
E voi, cosa ne pensate? Sareste pronti a correre il rischio, contando solo sul 25% di possibilità, pur di tornare indietro nel tempo e provare a cambiare? La palla è nel vostro campo. Fatemi sapere.