Il 22 febbraio 2024 è entrato nella storia come il giorno in cui gli Stati Uniti sono in qualche modo tornati sulla luna, grazie all’arrivo riuscito del lander privato Odysseus di Intuitive Machines. Superando una serie di sfide tecniche, incluso un sistema di navigazione laser guasto, la missione ha segnato, di fatto, anche l’inizio dell’era commerciale dell’esplorazione lunare.
Esplorazione pionieristica
Il lander Odysseus ha effettuato il primo allunaggio statunitense da quando gli Apollo moonwalkers della NASA hanno calcato il suolo lunare. Un allunaggio che, come altri di recente, sembrava nuovamente destinato ad un nulla di fatto. Nonostante le difficoltà iniziali di comunicazione, il team di controllo di volo ha lavorato instancabilmente per stabilire un contatto più forte con il lander.
La perseveranza ha pagato: dopo un quarto d’ora quasi interminabile, i dati del lander hanno iniziato a fluire, segnalando l’avvenuto allunaggio. Il successo di Odysseus farà da catalizzatore per altre nazioni e aziende private, stimolando la competizione (spero amichevole, certamente lucrativa, temo predatoria) nel settore spaziale.

Odysseus: tecnologia e marketing
E così alla fine Odysseus si è rilevato (in parte a sorpresa) un piccolo capolavoro di ingegneria. Alto 4,3 metri e sostenuto da sei piedi, questo lander in fibra di carbonio e titanio è stato equipaggiato con sei esperimenti per conto della NASA, nell’ambito di un contratto del valore di 118 milioni di dollari volto a commercializzare le consegne lunari in preparazione al ritorno degli astronauti.
Il punto di atterraggio scelto per il lander è vicino al polo sud lunare, a circa 300 chilometri di distanza, in una zona caratterizzata da una superficie relativamente piatta ma circondata da ostacoli naturali: massi, colline, scarpate e crateri. Questi ultimi potrebbero contenere acqua congelata, elemento di grande interesse scientifico e potenziale risorsa per future missioni umane. Il lander è stato programmato per selezionare in tempo reale il punto più sicuro per l’atterraggio, vicino al cosiddetto cratere Malapert A, rendendolo l’approdo più vicino al polo sud mai tentato prima da una missione spaziale.
Gli esperimenti sul lander
Tra gli esperimenti a bordo, troviamo tecnologie e sistemi di navigazione avanzati forniti dalla NASA, con l’obiettivo di testare nuove metodologie di atterraggio preciso e di esplorazione superficiale. È una missione privata purtuttavia (qui ci sta bene aggiungere “baby”), e dunque Intuitive Machines ha venduto spazio sul lander a diversi enti privati e accademici per il trasporto di equipaggiamenti scientifici e di marketing. Un giubbotto sportivo con un nuovo tessuto? 125 figurine lunari di un artista pop? Un bel gruppo di telecamere dell’Embry-Riddle Aeronautical University, progettate per catturare immagini dell’atterraggio? C’è un po’ di tutto: gli sponsor vogliono la loro parte.
Odysseus è alimentato a energia solare e progettato per operare per una settimana lunare, l’equivalente di circa 14 giorni terrestri, prima che la lunga notte lunare interrompa le sue operazioni. Vediamo cosa ne verrà fuori.

Il futuro dell’esplorazione lunare dopo questo lander
Mentre celebrano questo traguardo, Intuitive Machines e la comunità globale guardano già al futuro. Con la luna che offre un potenziale illimitato per la ricerca scientifica, l’estrazione di risorse e come trampolino di lancio per missioni più lontane nello spazio, l’atterraggio di Odysseus segna solo l’inizio.
L’ambizione umana di esplorare lo spazio è più viva che mai, e la luna rimane un obiettivo fondamentale in questo viaggio continuo verso l’ignoto.