La lotta contro la guida in stato di ebbrezza sta per fare un salto quantico. Ricercatori dell’Università Edith Cowan in Australia hanno sviluppato una tecnologia che promette di rivoluzionare la sicurezza stradale: telecamere in grado di rilevare se un conducente è ubriaco semplicemente analizzando il suo volto. È un’innovazione che potrebbe salvare innumerevoli vite, ma solleva anche questioni etiche e pratiche. Esploriamola insieme (e se volete approfondirla, trovate qui la ricerca).
Come funziona la tecnologia
Il team di ricerca ha sviluppato un sistema di apprendimento automatico che analizza video RGB standard dei volti dei conducenti. Questo sistema cerca segni specifici di alterazione da alcol, come caratteristiche facciali, direzione dello sguardo, posizione della testa.
La dottoranda Ensiyeh Keshtkaran spiega che il sistema potrebbe essere implementato non solo nei veicoli dotati di sistemi di monitoraggio del conducente, ma anche negli smartphone. Questo significa che potrebbe prevenire la guida in stato di ebbrezza ancor prima che si salga in auto e il viaggio inizi.
I risultati? Impressionanti
Il sistema è in grado di rilevare con precisione diversi livelli di intossicazione nel 75% dei casi. Questo livello di accuratezza è particolarmente notevole considerando che il sistema utilizza solo indizi visivi.
Potenziali applicazioni
Il Dr. Syed Zulqarnain Gilani, docente senior presso l’ECU, sottolinea che questa è la prima tecnologia a utilizzare una semplice telecamera RGB per rilevare i livelli di alcol basandosi su indizi facciali. Le potenziali applicazioni nella sicurezza stradale sono vaste. Tre su tutte:
- Integrazione nei sistemi di monitoraggio dei veicoli;
- Uso in smartphone per prevenire la guida in stato di ebbrezza;
- Possibile implementazione in telecamere di sorveglianza stradale.
Quest’ultima applicazione potrebbe consentire alle forze dell’ordine di identificare i conducenti ubriachi prima che diventino un pericolo sulla strada.
Implicazioni per la sicurezza stradale
L’impatto potenziale sulla sicurezza stradale è significativo. Questa tecnologia potrebbe prevenire incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza, fornire un deterrente efficace contro il consumo di alcol prima di mettersi alla guida. Offrire un metodo di screening rapido (e soprattutto non invasivo) per le forze dell’ordine.
Tra i possibili punti oscuri, ho annotato 4 domande, su altrettanti temi. Magari c’è da lavorare su:
- Privacy: Come bilanciare la sicurezza pubblica con il diritto alla privacy individuale?
- Accuratezza: Cosa succede in caso di falsi positivi?
- Equità: Il sistema potrebbe involontariamente discriminare determinati gruppi?
- Legalità: Come si integrerebbe questa tecnologia con le leggi esistenti sulla guida in stato di ebbrezza?
I prossimi passi?
Il team di ricerca non si ferma qui. Il dataset creato per questo studio include anche video 3D e infrarossi del volto del conducente, video RGB posteriori che mostrano la postura del conducente e le interazioni con lo sterzo, registri degli eventi di simulazione di guida e registrazioni dello schermo del comportamento di guida.
Questo ricco set di dati fornirà sempre più elementi da incrociare per rendere estremamente affidabili le “osservazioni” di questa tecnologia.
In sintesi? Un passo avanti nella sicurezza stradale
Questa tecnologia innovativa rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. Offrendo un metodo per rilevare l’intossicazione prima che un conducente si metta al volante, potrebbe potenzialmente salvare molte vite.
La sfida sarà implementare queste innovazioni in modo responsabile ed efficace, garantendo che la sicurezza stradale non sia ottenuta compromettendo i diritti individuali.
Innovazioni come questa ci avvicinano senza sbandamenti ad un futuro migliore.
