Ve la ricordate la leggendaria moto di Shotaro Kaneda, il protagonista di Akira? Quel manga visionario degli anni ’80 che ha folgorato un’intera generazione (una a caso: la mia) col suo mix di cyberpunk, poteri psichici e atmosfere post-apocalittiche? Bene, preparatevi a fare un tuffo nel passato che è anche un balzo nel futuro, perché il designer industriale Ivan Zhurba ha presentato Ichiban: una moto elettrica che sembra uscita direttamente dalle tavole di Katsuhiro Ōtomo, ma con un cuore high-tech che batte sotto la scocca retrò.
Kaneda style, Kanso spirit

La prima cosa che colpisce della Ichiban è il design. Pulito, essenziale, quasi zen. Merito del principio giapponese del “kanso”, che significa “semplicità” o “purezza” e guida tutta la filosofia progettuale di questa due ruote davvero speciale.
Certo, non siamo davanti a un cosplay su ruote della moto di Kaneda, ma l’ispirazione è palese. Dai pannelli grigi che avvolgono i motori elettrici (avete letto bene, i motori sono due!) alla combinazione rosso-nero che dona all’insieme un look aggressivo e aerodinamico, tutto in questa moto urla “Akira!” a pieni polmoni. Neon compresi.
Non solo Akira: Blade Runner incontra Super Mario
Non è solo l’estetica a strizzare l’occhio agli anni ’80. Anche il cruscotto digitale sembra uscito da un cabinet da sala giochi (non ce la faccio, troppi ricordi) con i dati di velocità, autonomia e batteria che si stagliano in un verde acido su fondo nero. Perfettamente leggibili anche nel pieno del sole di Neo-Tokyo, o di una qualsiasi altra metropoli del futuro tipo Napoli la mattina dopo i fuochi di capodanno.
E a proposito di retroilluminazione, i fari non sono da meno. Basta uno sguardo a quello anteriore, dalla curiosa forma “a pillola”, o alle linee al neon che solcano il posteriore, per capire che questa moto non ha paura di farsi notare. Di notte, poi, deve essere uno spettacolo.

Godzilla mode: quando la potenza incontra la fantascienza
A parte questo, non mi faccio ingannare dalle apparenze retrò: sotto il cofano (o meglio, sotto i pannelli) della Ichiban batte un cuore ipertecnologico. Due motori elettrici per un totale di 45 kW di potenza, che spingono questo bolide silenzioso da 0 a 100 km/h in appena 3,5 secondi.
E se vi sembra poco, aspettate di attivare la modalità “Godzilla”, che per 10 secondi vi farà sentire come il re dei mostri in persona, con un boost di coppia e una potenza che vi incollerà al sellino: esperienza ai limiti della fantascienza, immagino. Che darei per entrare nel Comicon a tutto gas con questo affare. Riformulo: che darei PER AVERE L’ETÀ per entrare eccetera.
Autonomia, ricarica, sicurezza: il futuro è già qui
Una moto, si sa, non è fatta solo di accelerazioni brucianti. E infatti la Ichiban non delude nemmeno sul fronte dell’autonomia: 250 km con una singola carica, più che sufficienti per attraversare la città in lungo e in largo senza l’ansia da colonnina.
E a proposito di ricarica, anche qui siamo nel futuro: grazie al sistema di ricarica rapida, in appena 30 minuti avrete l’80% di batteria, pronta per ripartire verso nuove avventure. Kaneda sarebbe fiero di voi.
Ancora: Akira sarà anche ambientato in un futuro distopico, ma questo non significa che la Ichiban si dimentichi della sicurezza. Il sistema di frenata ABS vi terrà incollati alla strada in ogni condizione, che stiate sfrecciando sotto la pioggia acida di Neo-Tokyo o semplicemente affrontando le buche dell’asfalto di città.
Moto alla Akira e dove trovarle: in sintesi
Con questa moto il futuro è davvero a portata di manubrio. Peccato solo che per ora sia ancora allo stadio di concept, ma il buon Ivan Zhurba e il suo team sono già al lavoro per trasformare questo sogno retrofuturistico in realtà.
E voi, cosa ne pensate? Vi piacerebbe fare un giro sulla Ichiban, magari con la colonna sonora di Akira nelle orecchie? O preferite delle due ruote più tradizionali? Fatecelo sapere nei social di Futuro Prossimo e, se vi va, condividete questo articolo con i vostri amici appassionati di manga e motori. Chissà che non riescano a convincere Ivan ad accelerare i tempi.