C’è chi dorme con una maschera sul viso collegata a un ventilatore rumoroso. Chi si sveglia ogni mattina più stanco di quando è andato a letto. Chi ha paura di addormentarsi perché sa che smetterà di respirare decine di volte durante la notte. Le apnee notturne sono una malattia subdola che distrugge la qualità del sonno e della vita di centinaia di milioni di persone. Ma qualcosa di grosso sta per cambiare.
Una pillola sviluppata da un’azienda americana ha appena superato brillantemente i test clinici di fase 3, dimostrando di essere efficace quanto le tradizionali CPAP ma infinitamente più comoda.
Apnee notturne, fine di un incubo lungo decenni?
Per chi soffre di apnee notturne, ogni notte è una battaglia. Il corpo che smette di respirare, il cervello che si sveglia in preda al panico, l’ossigeno che scarseggia. Un circolo vizioso che può ripetersi centinaia di volte durante il sonno, lasciando al risveglio una sensazione di spossatezza totale.
Fino a oggi, l’unica soluzione efficace era la terapia CPAP, quella maschera collegata a un ventilatore che soffia aria pressurizzata nelle vie respiratorie. Funziona, certo, ma è come dormire in terapia intensiva. Circa il 40% delle persone la abbandona dopo poche settimane perché non riesce a sopportarla. Troppo rumorosa, troppo scomoda, troppo claustrofobica.

Ora i risultati dello studio SynAIRgy, pubblicati il 19 maggio 2025, cambiano tutto. AD109, una pillola che combina due farmaci già esistenti, ha dimostrato di ridurre del 56% gli episodi di apnee notturne in 646 pazienti seguiti per sei mesi.
Come funziona questa pillola
Il segreto di AD109 sta nella sua capacità di “svegliare” i muscoli della gola durante il sonno. Il farmaco combina atomoxetina (già usata per l’ADHD) e arossibutinina (una versione modificata di un medicinale per la vescica iperattiva).
L’atomoxetina aumenta i livelli di norepinefrina, un neurotrasmettitore che mantiene attivi i muscoli delle vie aeree superiori. L’arossibutinina blocca invece i recettori che inibiscono il nervo ipoglosso, quello che controlla il movimento della lingua. Il risultato? I muscoli rimangono tonici durante il sonno, impedendo il collasso delle vie respiratorie.
Lo studio ha coinvolto 646 adulti con apnee notturne da lievi a severe, distribuiti in 73 centri tra Stati Uniti e Canada. I partecipanti hanno preso una pillola al giorno prima di andare a dormire per 26 settimane.
Come spiega Larry Miller, CEO di Apnimed, l’azienda che ha sviluppato il farmaco: “Questo è un momento storico per milioni di persone che da troppo tempo lottano con opzioni di trattamento limitate.”
I risultati che fanno sperare
I numeri dello studio SynAIRgy sono impressionanti. Il 22% dei pazienti trattati con AD109 ha raggiunto il controllo completo della malattia, definito come meno di cinque episodi di apnea per ora. Nel gruppo placebo, questa percentuale era molto più bassa.
Ma non è solo questione di statistiche. Il farmaco ha migliorato significativamente anche l’ossigenazione durante il sonno, riducendo la profondità e la durata dei periodi di scarsa ossigenazione, quelli più pericolosi per il cuore e il cervello.
Sigrid Veasey, medico del sonno all’Università della Pennsylvania, non nasconde l’entusiasmo: “È evidente che questa combinazione di farmaci riduce gli eventi di apnea ostruttiva e migliora i livelli di ossigeno durante il sonno. È emozionante.”
Pillola anti apnee notturne: quando arriverà nelle farmacie
Apnimed ha già annunciato che presenterà la richiesta di approvazione alla FDA americana entro l’inizio del 2026. Come riportato dalla rivista Science, i risultati completi dello studio saranno presentati in autunno durante una conferenza scientifica.
Un secondo studio di fase 3, chiamato LunAIRo e della durata di 12 mesi, dovrebbe concludersi quest’estate. Se i risultati saranno confermati, AD109 potrebbe diventare il primo farmaco orale approvato specificamente per le apnee notturne.
Le domande che restano aperte
Nonostante l’entusiasmo, alcuni medici mantengono una certa cautela. Najib Ayas, dell’Università della British Columbia e investigatore principale in uno dei centri dello studio, sottolinea che
“non è ancora chiaro se il farmaco influenzi davvero i sintomi dei pazienti, come la sonnolenza diurna. Vogliamo che i pazienti si sentano meglio, non solo che abbiano una riduzione degli eventi respiratori.”
Altri esperti si chiedono quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine. L’atomoxetina è uno stimolante e può aumentare leggermente la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Come abbiamo approfondito nel nostro articolo sui dispositivi per il monitoraggio del sonno, la ricerca in questo campo sta vivendo un momento di grande fermento.
Una nuova era per la medicina del sonno
Klar Yaggi, direttore del Programma di Medicina del Sonno all’Università di Yale, vede in AD109 l’inizio di una nuova era: “Invece di un approccio ‘CPAP per tutti’, stiamo davvero entrando nell’era della medicina del sonno di precisione. Questo farmaco è un grande passo in quella direzione.”
L’idea che alcuni pazienti possano completamente liberarsi delle CPAP, mentre altri potrebbero combinare diversi approcci terapeutici, apre scenari inediti. Le alternative alla CPAP esistono già, ma nessuna aveva mai dimostrato un’efficacia così ampia e immediata.
Per Monica Mallampalli, presidente dell’Alliance of Sleep Apnea Partners, “le apnee notturne dovrebbero essere considerate una priorità assoluta per la salute pubblica. È una malattia seria, comune e cronica che colpisce persone di tutte le età, etnie e peso corporeo. C’è un enorme bisogno di nuove opzioni terapeutiche.”
Un miliardo di persone nel mondo potrebbero presto avere un’alternativa semplice, efficace e comoda per dormire finalmente sonni tranquilli. La pillola che per decenni è stata solo un sogno, ora è quasi realtà.