Forse, come diceva quel cantante mio concittadino, “d’amore non si muore”, ma si può stare male. Almeno secondo un nuovo studio che punta il dito su dei colpevoli che non ti aspetti: i batteri della bocca. Ricercatori di quattro paesi hanno monitorato 268 coppie di neo-sposi per sei mesi, scoprendo che quando uno dei partner soffre di depressione e ansia, il microbioma orale dell’altro si modifica progressivamente, diventando sempre più simile a quello del coniuge malato.
Il risultato? Anche il partner inizialmente sano inizia a sviluppare sintomi depressivi e disturbi del sonno. Non parliamo di contagio emotivo o stress da convivenza: i batteri della bocca sembrano avere un ruolo diretto nell’alterare l’equilibrio neurochimico, creando una vera e propria sincronizzazione batterica tra i coniugi.
Quando i batteri della bocca diventano messaggeri di tristezza
Lo studio, pubblicato su Exploratory Research and Hypothesis in Medicine, ha coinvolto team di ricerca iraniani, indiani, italiani e britannici. I batteri della bocca non sono solo responsabili di carie e alito cattivo: possono influenzare direttamente il nostro sistema nervoso attraverso quello che gli scienziati chiamano “asse microbiota orale-cervello”.
Il meccanismo è presto spiegato: attraverso baci e contatti intimi, specifiche famiglie batteriche come Clostridia, Veillonella, Bacillus e Lachnospiraceae si trasmettono da un partner all’altro. Questi batteri della bocca non spuntano dal nulla, peraltro: ricerche precedenti li hanno già collegati a disturbi cerebrali, depressione e problemi del sonno.
Il cortisolo tradisce l’invasione microbica
I ricercatori hanno misurato i livelli di cortisolo salivare (l’ormone dello stress) insieme alla composizione del microbioma orale. Dopo sei mesi di matrimonio, i coniugi inizialmente sani mostravano livelli di cortisolo significativamente più alti e punteggi peggiori nei test per depressione, ansia e qualità del sonno. Le donne, curiosamente, sembravano più suscettibili a questo “contagio batterico”.
Neil Daghnall e i suoi colleghi spiegano che i batteri della bocca possono compromettere la barriera emato-encefalica o comunicare direttamente con il cervello attraverso percorsi neurali specifici. Come abbiamo già visto in studi sui batteri intestinali, anche il microbioma orale può produrre sostanze neuroattive che influenzano l’umore.

Oltre i batteri della bocca: un ecosistema che parla al cervello
Il nostro cavo orale ospita oltre 700 specie di batteri che formano biofilm complessi. Quando questo delicato equilibrio si altera (disbiosi), i batteri della bocca patogeni possono prevalere sui ceppi benefici, innescando cascate infiammatorie che raggiungono il cervello.
La ricerca iraniana conferma quello che già sapevamo sui microbiomi: non esistono confini netti tra salute orale e sistemica. I batteri della bocca possono migrare verso intestino, polmoni, cuore e cervello, trasportando con sé i loro effetti metabolici.
Matrimonio batterico: quando l’amore sincronizza anche i microbi, ma non mi convince al 100%
Lo studio presenta alcuni limiti: si basa su auto-valutazioni per misurare i sintomi, non controlla fattori come dieta condivisa o stress ambientale, e i campioni batterici provengono solo da tonsille e faringe (presumo per ragioni economiche). Tuttavia, i risultati sono statisticamente solidi e aprono scenari affascinanti.
Stanley Hazen della Cleveland Clinic, esperto di microbioma cardiovascolare, ha dimostrato come altri batteri influenzino patologie sistemiche. I batteri della bocca sembrano seguire logiche simili: piccoli microrganismi con grandi conseguenze.
L’era della medicina microbica personalizzata
Questa scoperta potrebbe rivoluzionare l’approccio terapeutico alle malattie mentali di coppia. Se i batteri della bocca mediano davvero la trasmissione di ansia e depressione, probiotici mirati potrebbero diventare nuovi strumenti terapeutici. Immaginatevi: invece di ricorrere solo a psicofarmaci, potremmo “resettare” il microbioma orale con cocktail batterici personalizzati.
Il messaggio per le coppie è duplice: la salute mentale non è solo individuale, ma può avere basi biologiche condivise. Mantenere un microbioma orale equilibrato attraverso igiene appropriata e stile di vita sano potrebbe proteggere non solo noi stessi, ma anche chi amiamo.
Dopotutto, se dobbiamo condividere tutto nella vita, nella salute e nella malattia, almeno facciamolo con i batteri della bocca giusti.