Quante volte abbiamo maledetto il traffico di camion sulle autostrade, pensando “perché non usano i treni?” (scusateci, camionisti, niente . La domanda è sensata, ma la risposta è complessa: perché i treni non arrivano davanti ai magazzini e i container devono essere spostati più volte con gru e macchinari vari. Almeno fino a oggi. Nel 2025, in California, vedremo qualcosa che potrebbe cambiare tutto: Glider M, un camion ibrido sviluppato da Glid Technologies, capace di correre sull’asfalto come un normale camion e poi, con una semplice manovra, trasformarsi in un convoglio ferroviario.
Camion ibrido: una soluzione geniale a un problema antico
Il concept di veicoli capaci di viaggiare sia su strada che su rotaia non è nuovo. Esiste da più di un secolo, ma solo ora la tecnologia sembra finalmente matura per un’applicazione commerciale su larga scala. Il merito va attribuito allo sviluppo dei sistemi autonomi e alla visione di Kevin Damoa, CEO di Glid Technologies.
La vera novità del Glider M è la sua versatilità: non si tratta semplicemente di un camion modificato, ma di un sistema di trasporto completamente ripensato. Può trasportare un carico fino a 36 tonnellate e raggiungere velocità di 130 km/h sui binari, combinando il meglio di due mondi: la flessibilità del trasporto su gomma con l’efficienza di quello ferroviario.

Il test che cambierà tutto
La prima sperimentazione del camion ibrido avverrà sulla storica tratta dello “Skunk Train”. Per chi non sapesse cos’è: è un percorso di circa 70 chilometri tra le città di Willits e Fort Bragg. Non è un caso: questa linea ferroviaria sottoutilizzata rappresenta perfettamente il tipo di infrastruttura che potrebbe rinascere grazie a questa tecnologia. La Mendocino Railway ha firmato un accordo con Glid Technologies proprio per sfruttare questo potenziale. Il progetto pilota prevede l’utilizzo di due diversi modelli: il Glider M, con conducente e alimentazione ibrida, e il futuro AR2RV, completamente autonomo. Un test che potrebbe rivoluzionare l’intero settore logistico.
Sulle strade, il Glider M si muove autonomamente, mentre nel passaggio ai binari ferroviari il controllo viene assunto da operatori remoti che gestiscono il veicolo da un centro di controllo centralizzato. Sul piano dell’impatto ambientale, anche qui le notizie sono positive: il modello attualmente in fase di test, il Glider M Alpha, funziona con biocarburante, mentre è già stata annunciata una versione completamente elettrica. Una soluzione che potrebbe ridurre significativamente l’impronta carbonica del trasporto merci.
Camion ibrido, un nuovo paradigma per il trasporto intermodale
Se i test daranno risultati positivi, potremmo assistere a una vera e propria rivoluzione nel trasporto intermodale. Invece di trasferire i container da un mezzo all’altro, saranno i veicoli stessi a cambiare modalità di trasporto, risparmiando tempo, energia e riducendo i costi. Il vantaggio è duplice: da un lato si sfrutta la capillarità della rete stradale per il primo e l’ultimo miglio, dall’altro l’efficienza energetica delle ferrovie per le lunghe distanze. Particolarmente interessante è la possibilità di riutilizzare linee ferroviarie secondarie o abbandonate, dando nuova vita a infrastrutture esistenti ma sottoutilizzate.
Se Glider M manterrà le promesse, potremmo trovarci di fronte a uno di quei rari momenti in cui una tecnologia cambia radicalmente un intero settore. E questa volta, sorprendentemente, la rivoluzione non arriva da droni futuristici o robot fantascientifici, ma da una brillante reinterpretazione di due tecnologie centenarie: la strada e la rotaia.