Nell’epoca della digital transformation le piccole e medie imprese si trovano a fare i conti con volumi sempre più imponenti di informazioni e, allo stesso tempo, ad avere bisogno di acquisire dati precisi e affidabili.
Questo elemento rappresenta un vero e proprio fattore strategico e in quanto tale influisce sull’efficienza operativa dando modo di costruire relazioni solide con gli utenti di riferimento, ottimizzando costi e benefici.
In questo contesto, la normalizzazione degli indirizzi si rivela essenziale per garantire l’opportuna qualità dei dati. Si tratta di un processo che si occupa di verificare e quando necessario approntare le opportune modifiche ai dati inerenti gli indirizzi postali – ma anche le anagrafiche – contenuti in un determinato archivio.
Questa attività comporta l’utilizzo di software ad hoc i quali, per assicurare standard ottimali, dovranno essere concepiti secondo le ultime innovazioni. Una delle realtà più innovative in tale ambito è Egon, le cui soluzioni risultano consultabili al sito egon.com.
Parliamo di un’azienda specializzata in programmi data quality, che ha come focus, oltre alla normalizzazione degli indirizzi, la geocodifica e la deduplicazione degli stessi. Le sue proposte si rivelano adatte alle imprese di ogni dimensione e sono dunque perfette per le PMI, consentendo di trasformare degli archivi che presentano delle lacune in risorse attendibili e aggiornate, il tutto in pochissimo tempo.
Perché avere dati di qualità è essenziale per le PMI
Le PMI, diversamente dalle grandi aziende che hanno un margine economico più ampio, non possono permettersi errori. Per questo la gestione dei dati diventa ancora più cruciale, risultando una leva determinante nell’ottimizzazione dei processi, così da assicurare al cliente un’esperienza all’altezza delle aspettative.
Può bastare un CAP errato oppure un numero civico assente per compromettere la consegna di un ordine, generando insoddisfazione e perdita di fiducia.
La normalizzazione degli indirizzi permette di prevenire alla radice tutto questo, offrendo dati completi e precisi. Si prevengono così eventuali errori operativi, implementando l’integrazione tra i reparti dell’azienda.
Il valore aggiunto della normalizzazione degli indirizzi in chiave digital transformation
Alla luce di quanto evidenziato fino a questo momento, la normalizzazione degli indirizzi si configura come una delle prime operazioni su cui investire nell’ottica di assicurare l’interoperabilità tra i reparti di un’azienda. Il tutto facilitando la comunicazione ed evitando che sussistano delle incomprensioni (che si ripercuoterebbero sul cliente e sulla reputazione del business).
Le soluzioni più all’avanguardia non si limitano a correggere e standardizzare i dati, cosa di per sé preziosa ma insufficiente in un’epoca competitiva come quella odierna. Danno modo di aggiornarli in tempo reale velocemente, adattandoli di volta in volta rispetto al contesto di riferimento e quindi, ad esempio, in chiave local.
Rispetto al recente passato, le informazioni elaborate sono decisamente superiori, a fronte di un’ottimizzazione di quantità, tempo e qualità.
I benefici per le PMI
I vantaggi che derivano dalla normalizzazione degli indirizzi per le PMI sono davvero tanti e interessano ambiti differenti.
In primo luogo, si assiste a una riduzione significativa degli errori nelle operazioni della logistica. Ma non finisce qui. Si registra infatti un miglioramento della qualità delle anagrafiche, a fronte di una semplificazione delle campagne di marketing e a un contenimento dei costi legati alla comunicazione.
Anche il servizio clienti dell’azienda ne trae giovamento dal momento che si troverà a doversi raffrontare con clienti più soddisfatti e meno “polemici”.
In virtù di tutte queste ragioni possiamo quindi concludere che la normalizzazione degli indirizzi rappresenta una soluzione di valenza strategica e che in quanto tale influisce positivamente sulla crescita del business, nel breve e nel lungo periodo
