L’olio d’oliva che avete in cucina nasconde un segreto che nemmeno voi immaginate. Dentro quelle gocce dorate si cela una proprietà ottica straordinaria che alcuni scienziati hanno appena trasformato in una tecnologia alimentare del futuro. Grazie alla clorofilla naturalmente presente nell’olio, i ricercatori sono riusciti a creare laser microscopici completamente commestibili, capaci di funzionare come sensori e codici identificativi incorporabili direttamente nel cibo. Una rivoluzione per la tracciabilità alimentare che sposta il controllo qualità dall’etichetta al contenuto, rendendo impossibili frodi e contraffazioni.
La scoperta che cambia le regole del gioco
Abdur Rehman Anwar, Maruša Mur e Matjaž Humar del Jožef Stefan Institute di Lubiana hanno pubblicato su Advanced Optical Materials una ricerca che segna una svolta nella tracciabilità alimentare. Per la prima volta nella storia, sono riusciti a creare microlaser completamente edibili utilizzando sostanze alimentari comuni come l’olio d’oliva, l’olio di girasole e persino il burro cotto.
Come funziona: la clorofilla presente naturalmente nell’olio d’oliva funge da materiale attivo per la generazione del laser. Quando le gocce d’olio vengono colpite da luce esterna, la clorofilla intrappolata nella superficie viscosa genera fotoni in una reazione a catena, trasformando la goccia in un vero e proprio laser microscopico.
La ricerca dimostra che l’olio d’oliva contiene già abbastanza clorofilla per essere utilizzato direttamente come laser senza bisogno di ingredienti aggiuntivi. I ricercatori hanno testato oltre una dozzina di materiali diversi, ma l’olio d’oliva si è rivelato il vincitore per la generazione del segnale laser più pulito.

Tracciabilità, a cosa serviranno i codici a barre commestibili
Aggiungendo questi microlaser a diversi piatti di cibo e osservando i cambiamenti nel segnale laser, i ricercatori sono riusciti a misurare parametri come concentrazione di zucchero, acidità, presenza di batteri e esposizione a temperature eccessive.
Ma la vera innovazione sta nella capacità di codifica dati. I ricercatori sono riusciti a incorporare informazioni simili alle linee di un codice a barre direttamente in una composta di pesche. I dati, che includevano la specifica data del 26 aprile 2017 (prima Giornata internazionale per fermare lo spreco alimentare), sono rimasti intatti per oltre un anno.
Le potenzialità di questa tecnologia vanno ben oltre la semplice identificazione. I microlaser commestibili possono essere programmati per reagire a cambiamenti di pH, temperatura, concentrazione di zucchero e crescita microbica. Questo apre scenari di monitoraggio in tempo reale della freschezza alimentare che potrebbero ridurre significativamente gli sprechi e migliorare il controllo qualità.
Nel settore farmaceutico, questa tecnologia potrebbe monitorare farmaci e integratori dall’interno, offrendo un modo sicuro per tracciare l’efficacia e la stabilità dei principi attivi. Per l’industria alimentare, significa poter incorporare informazioni come identità del produttore, data di scadenza e origine geografica direttamente nel prodotto.
Tracciabilità, una svolta silenziosa (ma potente e non falsificabile)
La bellezza di questa scoperta sta nella sua discrezione: i microlaser non alterano il valore nutrizionale, l’aspetto o il sapore del cibo. Sono adatti anche per vegetariani e completamente rispettosi dell’ambiente. A differenza dei codici a barre e sensori tradizionali collocati sulle confezioni, questi dispositivi ottici possono essere incorporati direttamente nei prodotti edibili.
Il sistema di codifica a 14 bit sviluppato dal team può teoricamente generare 16.384 codici identificativi unici, sufficienti per codificare informazioni cruciali come dati del produttore, date di produzione e scadenza. Grazie ai limiti fisici del processo di preparazione, questa codifica è fisicamente non clonabile, fornendo protezione anti-contraffazione definitiva per prodotti di alto valore.
Il futuro del cibo intelligente
Questa tecnologia è il primo passo verso un’era di “cibo intelligente” dove ogni prodotto porterà con sé una “carta d’identità ottica” impossibile da falsificare. Le implicazioni per la sicurezza alimentare globale sono enormi: dai controlli anti-contraffazione alla prevenzione di intossicazioni alimentari, fino al monitoraggio delle condizioni di conservazione lungo tutta la catena di distribuzione.
Come sottolineano gli stessi ricercatori:
“Poiché si tratta del primo studio di questo tipo, ci sono molte possibilità per sviluppare vari laser edibili e le loro applicazioni, che potrebbero alla fine trovare strada nell’uso quotidiano”.
Il futuro della tracciabilità non è mai stato così luminoso. Letteralmente.