Viviamo in un mondo dove 675 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità, eppure la soluzione potrebbe essere letteralmente sotto i nostri piedi. Hernán Asto lo ha capito anni fa, quando studiava a lume di candela nella sua casa di Ayacucho. Oggi la sua bioenergia illumina già 300 famiglie peruviane e punta a conquistare le città.
I test in corso a Lima dimostrano che non servono centrali elettriche: bastano piante, terra e un po’ di ingegno per trasformare la fotosintesi in corrente elettrica pulita.
Dalle radici nasce la corrente elettrica
La bioenergia di Alinti sfrutta un meccanismo semplice. Durante la fotosintesi, le radici delle piante rilasciano composti organici ricchi di glucosio che non riescono a utilizzare completamente. I microrganismi presenti nel terreno decompongono questi scarti organici, generando una reazione REDOX che libera elettroni. Gli elettrodi di grafite posizionati nel substrato catturano questi elettroni trasformandoli in corrente elettrica utilizzabile.
La chiave del successo sta nell’anodo polimerico conduttivo sviluppato da Asto, un materiale non metallico resistente alla corrosione che ottimizza la raccolta degli elettroni. Il sistema produce energia in modo continuo, 24 ore su 24, senza danneggiare minimamente le piante che continuano a crescere normalmente.

Lima diventa laboratorio urbano per la bioenergia
Il 2025 segna una svolta decisiva per Alinti. Dopo aver conquistato i villaggi rurali, la tecnologia ora viene testata nelle aree urbane di San Isidro e Costa Verde, quartieri eleganti di Lima. Non si tratta più di semplici esperimenti: i lampioni bioelettrici chiamati Gleam utilizzano sensori di movimento per ottimizzare i consumi, accendendosi solo quando rilevano il passaggio di persone.
Questi test urbani sono un banco di prova fondamentale. Se la bioenergia funziona nelle metropoli, può funzionare ovunque. I dati preliminari sono incoraggianti: ogni unità Alinti e-POT, grande appena 30 centimetri quadrati, genera abbastanza energia per alimentare dispositivi LED da 10 watt per 6-8 ore consecutive o ricaricare due smartphone.
Il premio che cambia tutto per la bioenergia
Il Global eAwards 2024 della NTT DATA Foundation ha riconosciuto il potenziale trasformativo di Alinti con un premio di 100mila euro e un programma di accelerazione esclusivo. La competizione ha visto sfidarsi progetti da Argentina, Brasile, Chile, Ecuador, Colombia, Messico, Spagna e Portogallo, ma la bioenergia peruviana ha prevalso per il suo impatto sociale concreto.
Roberto Dañino, presidente della Fondazione NTT DATA, ha sottolineato come Alinti rappresenti perfettamente la missione di mettere la tecnologia al servizio della società. Il 94% dei progetti vincitori del Global eAwards rimane attivo dopo anni, e il 58% ottiene finanziamenti aggiuntivi superiori ai due milioni di euro.

Bioenergia: la risposta alla povertà energetica globale
In America Latina, dove il 25% della popolazione vive in aree rurali spesso prive di elettricità, la bioenergia di Alinti assume una valenza strategica. Una ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha dimostrato che le piante possono generare fino a 150 volt per singola foglia, confermando il potenziale di questa tecnologia.
Oltre ai benefici energetici, la bioenergia porta vantaggi immediati per la salute. Sostituendo candele e lampade a cherosene, Alinti riduce i rischi di incendi domestici e le malattie respiratorie causate da monossido di carbonio e benzene. Come spiegavo in questo approfondimento, la biotecnologia sta aprendo scenari impensabili per la sostenibilità energetica.
Il futuro verde inizia dalle piante
I test di Lima sono solo l’inizio. Con i fondi del premio, Asto pianifica l’espansione in altri paesi latinoamericani, portando la bioenergia dove serve di più. La tecnologia sta evolvendo rapidamente: i nuovi modelli Alinti A-bro integrano controlli touch per regolare intensità luminosa e colori, trasformando la bioenergia in un ecosistema domestico intelligente.
La storia di Hernán Asto dimostra che le grandi innovazioni nascono spesso da necessità personali. Il bambino che faceva i compiti a lume di candela è diventato l’uomo che illumina il futuro con le piante. E la bioenergia, da sogno impossibile, si sta trasformando nella realtà che può cambiare il modo di produrre energia nel mondo.