Dieci anni di attesa, la bonifica di un’area industriale dismessa, 5 milioni di euro di investimenti e un sogno: creare il primo incubatore italiano interamente dedicato alle smart city. Ieri SmartCityLab Milano è diventato realtà. In via Ripamonti 88, dove un tempo sorgevano capannoni industriali, oggi si sviluppano le tecnologie che trasformeranno le nostre città.
L’edificio sostenibile che ospita il laboratorio è già un manifesto: pannelli fotovoltaici, geotermia, recupero delle acque piovane, ma la vera innovazione sta dentro: startup, ricercatori e aziende lavoreranno insieme per rendere Milano (e le altre città italiane) più intelligenti, vivibili e sostenibili.
Un laboratorio di futuro nato dalle ceneri industriali
Il sindaco Giuseppe Sala ha tagliato il nastro con una consapevolezza precisa: “Non ho mai visto una città trasformata solo per volontà politica. Serve ascoltare quello che la città vuole davvero”. L’inaugurazione di SmartCityLab Milano rappresenta esattamente questo approccio: un progetto nato dal basso, frutto di un accordo decennale tra Comune di Milano, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Invitalia.
L’area di 2000 metri quadrati, completamente bonificata, sorge su quello che un tempo era terreno industriale dismesso. La trasformazione è stata possibile grazie ad un finanziamento ministeriale, mentre Invitalia si è occupata di progettazione e realizzazione.
Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico, ha sottolineato l’importanza del progetto: “È stato un percorso lungo e non semplice, ma oggi finalmente inauguriamo uno spazio che sarà un luogo aperto, dinamico, capace di creare innovazione”.

Come funziona il nuovo SmartCityLab di Milano
La gestione di SmartCityLab è affidata a un gruppo di aziende guidato da PwC Italia, insieme a LifeGateWay, LifeGate, Lhub, Webgenesys e Designtech. Per usare le parole di Giovanni Andrea Toselli, presidente e AD di PwC Italia:
“SmartCityLab Milano è un ecosistema aperto dove idee e progetti possono nascere, crescere e trasformarsi in soluzioni reali per la città”.
Il laboratorio lavora su tre livelli e quattro fronti principali. I tre livelli: incubatore per startup innovative, laboratorio di ricerca per nuove tecnologie urbane, centro aperto ai cittadini per promuovere l’innovazione in città. I quattro fronti: aiutare le startup a sviluppare soluzioni innovative per le città, progettare servizi digitali semplici per i cittadini, sviluppare progetti che abbiano un impatto sociale positivo, trasformare gli spazi urbani in luoghi più creativi e funzionali.
Ce ne sarà di lavoro da fare, eh? Per fortuna si potrà contare anche su una “mano” artificiale.
Human + AI: quando l’intelligenza artificiale entra in campo
Durante l’inaugurazione è stato presentato “Human + AI”, un programma gratuito per startup e imprenditori che vogliono sviluppare soluzioni digitali e sostenibili per le città. Il programma selezionerà fino a 10 startup nella prima fase e 5 per il percorso completo, offrendo formazione su tecnologie urbane, sostenibilità, digitalizzazione e collaborazioni tra pubblico e privato.
Il programma vuole aiutare l’ecosistema SmartCityLab in Italia e in Europa, dando valore alle idee innovative e promuovendo soluzioni urbane sostenibili per energia, trasporti, case, dati e servizi pubblici. Come spiegano sul sito ufficiale, l’obiettivo è far collaborare startup, aziende e istituzioni per creare progetti condivisi.
E poi c’è il cuore di SmartCityLab è il Tech Aggregator: uno spazio dove startup e tecnologie si incontrano in un laboratorio pieno di attrezzature avanzate per fare esperimenti. Ci sono anche un auditorium grande, terrazze panoramiche e sale per corsi, dove si tengono conferenze e eventi aperti a tutti per far conoscere le innovazioni per la città.

Milano tra innovazione e controversie: le ombre sull’urbanistica
L’inaugurazione di SmartCityLab arriva in un momento complicato per Milano. La città è al centro di una grande inchiesta della Procura sull’urbanistica che ha coinvolto 74 persone, tra cui lo stesso sindaco Sala e diversi funzionari del Comune. L’inchiesta ipotizza un sistema di favoritismi legato alla gestione di grandi progetti edilizi, con oltre 150 cantieri fermi e centinaia di famiglie in attesa.
Il sindaco Sala, durante l’inaugurazione, ha toccato indirettamente la questione. E tornano utili proprio le sue parole, anche se lette da angolazioni diverse: “Non ho mai visto una città trasformata solo per volontà politica”. Già.
Le indagini riguardano presunti abusi nella costruzione di palazzi trattati come semplici ristrutturazioni per saltare i controlli più severi. Questi episodi rappresentano una sfida per il futuro dell’innovazione urbana milanese: ma come sottolineano molti esperti, questi problemi non devono cancellare il quadro generale di una città che continua a investire nell’innovazione e nella sostenibilità.
Milano laboratorio del futuro: il contesto dello SmartCityLab
Il capoluogo lombardo si conferma la città italiana più smart, sempre ai primi posti nelle classifiche nazionali. Secondo EconomyUp, il mercato italiano delle Smart City vale 1,05 miliardi di euro nel 2024, cresciuto del 5% rispetto all’anno scorso. Milano ha scelto di investire su grandi opere, ma soprattutto su un modello di città intelligente dove la tecnologia serve a creare uno sviluppo sostenibile che includa tutti.
D’altra parte, la stessa posizione di SmartCityLab nel sud di Milano non è casuale: la zona è vicina alle università, ai centri di ricerca e agli spazi culturali più importanti. La vicinanza all’ex Scalo Ferroviario di Porta Romana, che ospiterà il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi Invernali 2026, rende l’area un punto strategico per l’innovazione urbana.
L’obiettivo è promuovere una città più digitale, sostenibile e inclusiva, in cui l’innovazione generi benefici reali per i cittadini e favorisca investimenti strategici per lo sviluppo urbano
L’edificio, ve lo dicevo all’inizio dell’articolo, mostra come si può costruire in modo sostenibile: usa geotermia per il riscaldamento, pannelli solari per l’elettricità, raccoglie l’acqua piovana e ha pareti verdi. Raggiunge la classe energetica A2/A1. Le pareti verdi migliorano il clima della zona, riducono i rumori e migliorano la qualità dell’aria, garantendo efficienza energetica e basso impatto ambientale.
In sintesi
SmartCityLab Milano non è solo un posto fisico, ma il simbolo della capacità di Milano di reinventarsi sempre. Come abbiamo spiegato nella nostra analisi sulle infrastrutture smart, le città del futuro si costruiscono attraverso reti intelligenti di sensori, dati e servizi collegati tra loro. Milano, con questo nuovo laboratorio, si mette all’avanguardia in Europa nel settore delle tecnologie urbane.
Il futuro urbano italiano ha trovato casa in via Ripamonti 88. Tra tecnologie innovative, problemi normativi e la voglia di costruire città più vivibili, SmartCityLab Milano segna un punto di svolta per l’innovazione urbana nazionale.
La strada è ancora lunga, ma i primi passi sono stati fatti con la determinazione di chi crede che le città del futuro si costruiscano oggi, possibilmente in trasparenza.