La pelle racconta la nostra storia, e forse potremi riscriverne alcuni capitoli. Nei laboratori del Tokyo Metropolitan Institute hanno fatto esattamente questo: hanno trovato il modo di far tornare “giovani” le cellule della pelle attraverso un meccanismo che nessuno aveva mai osservato prima.
La vitamina C, quella che tutti conosciamo, si è rivelata capace di “spegnere” i blocchi genetici che impediscono alla pelle di rigenerarsi come faceva da giovane. Una scoperta che potrebbe cambiare il modo in cui guardiamo all’invecchiamento cutaneo.
Quando i geni si “addormentano” per colpa del tempo
L’epidermide, lo strato più esterno della nostra pelle, diventa progressivamente più sottile con l’età. Un processo che tutti conosciamo bene: la pelle perde elasticità, si assottiglia, diventa più fragile. Quello che non sapevamo è che questo accade perché alcuni geni smettono letteralmente di “lavorare”.
Akihito Ishigami, vice presidente della Divisione di Scienze Biologiche e Mediche del Tokyo Metropolitan Institute for Geriatrics and Gerontology, ha guidato un team di ricerca che ha fatto una scoperta sorprendente. “La vitamina C sembra influenzare la struttura e la funzione dell’epidermide, soprattutto controllando la crescita delle cellule epidermiche”, ha spiegato il ricercatore.
Il team ha utilizzato modelli tridimensionali di pelle umana coltivata in laboratorio, esposti all’aria sulla superficie mentre venivano nutriti dal basso con un mezzo liquido che replica il modo in cui la nostra pelle riceve nutrienti dai vasi sanguigni sottostanti.
Il meccanismo che cambia tutto sulla pelle giovane
Dopo sette giorni di trattamento con vitamina C a concentrazioni fisiologiche (quelle che normalmente arrivano dal sangue all’epidermide), l’epidermide risultava più spessa. Ma il vero colpo di scena è arrivato dopo quattordici giorni: lo strato esterno di cellule morte si era assottigliato, mentre l’epidermide continuava a inspessirsi.
L’analisi dei tessuti ha rivelato un aumento significativo non solo del numero di cellule, ma anche di quelle che esprimevano la proteina Ki-67, un marcatore della proliferazione cellulare. In pratica, le cellule stavano tornando a moltiplicarsi come in una pelle giovane.
Ma come fa la vitamina C a ottenere questo risultato? Il segreto sta in un processo chiamato demetilazione del DNA. Pensate ai gruppi metile come a dei “lucchetti molecolari” che si attaccano al DNA e impediscono ai geni di essere letti e attivati. Con l’invecchiamento, questi lucchetti si accumulano sui geni responsabili della crescita cellulare, spegnendoli progressivamente.

Dodici geni della pelle giovane tornano in azione
Il team ha pubblicato i risultati sul Journal of Investigative Dermatology, identificando oltre 10.000 aree del DNA che diventano ipometilate con la vitamina C. Dodici geni chiave legati alla proliferazione cellulare hanno mostrato un aumento dell’espressione compreso tra 1,6 e 75,2 volte.
La vitamina C agisce supportando gli enzimi TET (ten-eleven translocation), che convertono la 5-metilcitosina in 5-idrossimetilcitosina. Questo processo richiede ferro nella forma Fe2+, ma quando il ferro si ossida a Fe3+, il meccanismo si blocca. La vitamina C dona elettroni per rigenerare il Fe2+ dal Fe3+, mantenendo attivo il processo di demetilazione.
Non è un meccanismo superficiale: l’epidermide è costituita principalmente da cheratinociti, cellule che si formano negli strati più profondi e migrano verso la superficie. Stimolarne la crescita geneticamente significa aumentare la formazione di quello strato protettivo dell’epidermide, ottenendo una pelle più spessa e meglio strutturata di quella che il nostro corpo produce naturalmente invecchiando.
Verso nuove terapie per la pelle giovane
“Abbiamo scoperto che la vitamina C aiuta a ispessire la pelle incoraggiando la proliferazione dei cheratinociti attraverso la demetilazione del DNA, rendendola un trattamento promettente per l’assottigliamento della pelle, specialmente negli adulti più anziani”, ha concluso Ishigami.
Come vi sottolineavo in questo articolo, la lotta all’invecchiamento sta facendo passi da gigante. Questa scoperta apre nuove strade per sviluppare terapie innovative, che potrebbero andare da cerotti specializzati a iniezioni localizzate, capaci di riattivare i geni della crescita cellulare senza interferire con altri processi biologici.
La vera sfida ora è trovare il modo di far arrivare la vitamina C in concentrazioni efficaci agli strati profondi della pelle, superando le barriere protettive esterne.
Ma il principio è stabilito: possiamo davvero riaccendere i geni della pelle giovane.