Immaginate di poter premere un interruttore e far partire una reazione a catena che salva il pianeta. Bene: secondo un nuovo studio pubblicato su Sustainability Science, questo interruttore esiste eccome. Si chiamano soglie critiche positive e rappresentano l’altra faccia della medaglia delle temute soglie critiche climatiche (anche note come “tipping points”).
Quando superiamo una di queste soglie, invece di precipitare verso il disastro, acceleriamo verso la sostenibilità. L’energia solare è già oltre una di queste soglie: costa meno del carbone in 140 paesi. I veicoli elettrici stanno superando la loro soglia critica in Cina e Europa. Il problema? Non sappiamo ancora quante altre soglie critiche esistono e come attivarle rapidamente. Ma la ricerca sta facendo progressi incredibili.
Soglie critiche, la scoperta che cambia tutto
La ricerca guidata da Tim Lenton dell’Università di Exeter ha identificato un fenomeno che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione del cambiamento climatico. Invece di parlare solo di catastrofi, finalmente abbiamo prove scientifiche di meccanismi che funzionano a nostro favore. Il team di ricerca dimostra come piccoli interventi politici possano innescare cambiamenti auto-rinforzanti verso la decarbonizzazione.
Il concetto è chiaro: quando un’innovazione raggiunge una massa critica, si innesca un circolo virtuoso: più persone la adottano, più diventa economica e performante, più diventa attraente per altri utenti. La Norvegia ne è l’esempio perfetto: oggi quasi il 90% delle auto vendute è elettrico, non per imposizione ma perché conviene economicamente.
Come spiega Lenton:
Il principio delle soglie critiche è comune sia nei casi positivi che negativi. L’idea chiave è che i sistemi complessi a volte raggiungono un punto in cui una piccola spinta può portare a un grande cambiamento nell’esito finale.

Cinque settori pronti al decollo
I ricercatori hanno individuato cinque aree dove le soglie critiche positive sono particolarmente promettenti. Il primo settore è quello dell’energia solare combinata con i sistemi di accumulo. Le batterie sono calate di prezzo di dieci volte in un decennio, mentre la loro capacità è triplicata. Questo ha reso competitive le rinnovabili anche senza sussidi governativi.
Il secondo ambito riguarda i veicoli elettrici, dove l’effetto scala sta accelerando drasticamente i tempi. Secondo il World Economic Forum, in Europa i veicoli elettrici raggiungeranno presto la parità di prezzo con quelli tradizionali, innescando un aumento esponenziale delle vendite. Che dire, speriamo. Al momento non mi pare.
Gli altri tre settori identificati dalla ricerca riguardano le pompe di calore per il riscaldamento domestico, l’agricoltura sostenibile e i cambiamenti nelle diete verso proteine alternative. Ognuno di questi ambiti potrebbe innescare una cascata di benefici che va ben oltre la semplice riduzione delle emissioni.
Le pompe di calore, per esempio, stanno diventando economicamente competitive con i sistemi a gas in molti paesi europei. Nel settore alimentare, le proteine alternative (da insetti, alghe o coltivate in laboratorio) potrebbero ridurre drasticamente l’impatto ambientale dell’allevamento intensivo.

La matematica del cambiamento positivo
Ma come funzionano esattamente queste soglie critiche? Il meccanismo si basa su quello che gli economisti chiamano “network effects” e “learning by doing”. Più un prodotto o una tecnologia viene utilizzata, più diventa economica da produrre e migliore nelle prestazioni. Le batterie al litio sono l’esempio perfetto: ogni raddoppio della produzione ha storicamente portato a una riduzione del 18% dei costi.
Il Regno Unito offre un esempio concreto di soglia critica superata. La produzione di energia dal carbone è passata dal 40% a quasi zero in soli cinque anni, grazie a una combinazione di carbon tax, crescita delle rinnovabili e competitività del gas naturale.
Come spiega Lenton a Newsweek, i rinforzi positivi sono potentissimi: “Più persone comprano un veicolo elettrico, e soprattutto la batteria al suo interno, più batterie vengono prodotte e più economica diventa la prossima da realizzare”. È una spirale che si auto-alimenta, ma in senso positivo.
La ricerca ha anche identificato i fattori che possono accelerare il raggiungimento di queste soglie. Le politiche governative giocano un ruolo cruciale: mandati, incentivi fiscali e regolamentazioni possono dare la spinta iniziale necessaria. Ma una volta innescato il processo, diventa difficile fermarlo anche se si rimuovono gli incentivi.

Il futuro delle soglie critiche climatiche
Il Global Tipping Points Report sottolinea come questi cambiamenti non avvengano in isolamento ma si rinforzino a vicenda. Una transizione energetica accelerata rende più economici i veicoli elettrici, che a loro volta aumentano la domanda di elettricità pulita, creando un circolo virtuoso.
Come mi piace sottolineare sempre, quando parliamo di urgenza climatica non dobbiamo pensare solo ai disastri da evitare, ma anche alle opportunità da cogliere. Le soglie critiche positive ci dimostrano che abbiamo ancora molte carte da giocare nella partita più importante della nostra epoca. La vera sfida ora, come detto, è identificare tutte le soglie critiche disponibili e trovare il modo di raggiungerle il più rapidamente possibile.
Perché se è vero che il tempo stringe, è altrettanto vero che la scienza ci sta dando gli strumenti per vincere questa battaglia. Basta saperli usare.