“È naturale, che male può fare?” Se avessi un euro per ogni volta che ho sentito questa frase parlando di melatonina ai bambini, potrei comprare una casa. Peccato che (fatte le debite proporzioni, ovvio) anche l’arsenico sia naturale, così come la digitalina e il curaro. “Naturale” non è sinonimo di “innocuo”, soprattutto quando si tratta di ormoni che interferiscono con sistemi biologici delicatissimi.
Lo studio appena pubblicato sul BMJ questo agosto racconta una verità scomoda: potremmo aver trasformato i nostri figli in cavie inconsapevoli di un esperimento su larga scala. E i risultati non sono quelli che speravamo.
USA, il boom che nessuno si aspettava della melatonina ai bambini
Dal 2012 al 2021, le chiamate ai centri antiveleni americani per ingestioni pediatriche di melatonina sono aumentate del 530%. Un’esplosione che ha portato il totale a 260.435 casi in dieci anni. Nel 2021, la melatonina rappresentava il 4,9% di tutti gli avvelenamenti pediatrici segnalati, contro lo 0,6% del 2012. Un balzo che dovrebbe farci riflettere, ma che invece spesso viene liquidato con un “sono solo caramelle gommose colorate che li calmano”.
Il problema è più profondo. Tanto per dire, negli USA la melatonina è un integratore da banco non regolamentato dalla FDA, mentre nel Regno Unito è un farmaco su prescrizione. Una differenza che la dice lunga su come dovremmo considerare questa sostanza.
In Italia, la melatonina per i bambini è considerata un integratore alimentare se la dose non supera 1 mg e in questo caso non richiede ricetta medica. Dosi superiori a 1 mg di melatonina sono considerate farmaci e necessitano di prescrizione medica. La somministrazione di melatonina ai bambini deve essere sempre sotto controllo pediatrico e non è raccomandata senza indicazione medica, poiché la sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono completamente accertate.

Quando le etichette mentono: il caos dei dosaggi
Ecco dove la situazione diventa preoccupante. Un’analisi del 2017 ha mostrato che il 71% degli integratori di melatonina era etichettato in modo impreciso. Il contenuto reale variava dallo 0% (zero melatonina, solo placebo) a ben il 667% rispetto a quanto dichiarato. Immaginate di dare a vostro figlio quello che credete sia 1 mg e ritrovarvi con 6,67 mg nel suo organismo.
I numeri che fanno paura: tra il 2012 e il 2021 sono stati riportati due decessi in bambini sotto i 2 anni. Cinque bambini hanno richiesto ventilazione meccanica. Oltre 4.000 ricoveri ospedalieri con 287 bambini finiti in terapia intensiva. Non esattamente i numeri di un “integratore innocuo”.
La melatonina ai bambini e il mistero degli effetti a lungo termine
Quello che dovrebbe preoccuparci di più non sono nemmeno i casi di sovradosaggio acuto. È l’assoluta mancanza di dati sugli effetti a lungo termine. La melatonina è un neuro-ormone che interagisce con ossitocina, ormone della crescita e ormoni sessuali. Gli effetti sulla pubertà e sullo sviluppo cerebrale sono sconosciuti.
Come evidenziato da diversi esperti, la melatonina NON è stata mai sperimentata per l’uso in bambini sani. Gli studi esistenti riguardano bambini con danni neurologici, cecità o disturbi reali del ciclo sonno-veglia. Stiamo usando sui nostri figli una sostanza ancora non del tutto testata per l’uso che ne facciamo.
Quando la melatonina pediatrica ha davvero senso
Non è tutto da buttare, attenzione. Gli esperti raccomandano la melatonina solo per bambini con disturbi del neurosviluppo come autismo e ADHD, e solo dopo il fallimento di terapie comportamentali. In questi casi specifici, i benefici possono superare i rischi.
In ogni caso, la melatonina è fortemente sconsigliata sotto i 2 anni per i rischi sullo sviluppo cerebrale. I neonati producono livelli bassissimi di melatonina per una ragione evolutiva: i risvegli notturni li proteggono dalla morte improvvisa (SIDS).
Madre natura avrà avuto le sue buone ragioni.
Il marketing che seduce i genitori disperati
Il problema è che la melatonina viene venduta come una sorta di “camomilla 2.0”. Gommose colorate, sapori alla frutta, confezioni accattivanti. Spesso senza confezioni a prova di bambino, come se fossero vitamine. Il marketing la promuove come “naturale” e “sicura”, omettendo di dire che si tratta di un vero e proprio ormone.
I genitori esausti, quelli che non dormono da mesi, vedono in questi prodotti la salvezza. E chi può biasimarli? Il sonno è fondamentale per tutta la famiglia. Ma forse dovremmo chiederci se stiamo medicando il sintomo invece di affrontare la causa.
La pandemia ha peggiorato tutto: il più grande aumento annuale delle ingestioni pediatriche di melatonina ha coinciso con l’inizio del COVID-19. Bambini a casa più tempo, sonno sregolato, genitori stressati. Una tempesta perfetta che ha reso la melatonina ancora più appetibile.
Alternative che non passano dalla farmacia
Prima di aprire quella boccetta, proviamo con le basi. Routine serali fisse, riduzione degli schermi prima di dormire, ambiente buio e silenzioso. Può sembrare banale, ma spesso funziona meglio di qualsiasi integratore.
Come vi raccontavo in questo articolo, la tecnologia sta sviluppando sistemi sempre più sofisticati per monitorare e migliorare il sonno. Forse tra qualche anno avremo soluzioni migliori di quelle attuali.
Per ora, la regola dovrebbe essere semplice: la melatonina per bambini solo quando è davvero necessaria, solo sotto controllo medico, e mai come scorciatoia per evitare di affrontare i problemi del sonno alla radice. Perché quello che è naturale non è sempre sicuro, e quello che sembra innocuo può nascondere insidie che scopriremo solo tra anni.
I nostri figli meritano di meglio di un esperimento di massa mascherato da soluzione facile.