Una mattina del 2021, nei laboratori di Food Brewer a Zurigo, qualcosa di straordinario stava accadendo. Nelle provette crescevano cellule di caffè, proprio come se fossero in una piantagione tropicale, ma senza terra, senza pioggia, senza gli enormi problemi ambientali che affliggono l’industria del caffè. Oggi quella startup ha raccolto oltre 10 milioni di euro e sta per commercializzare il primo caffè “coltivato” in laboratorio. Ma non è sola: dall’Olanda alla Grecia, dall’Italia alla Francia, un’intera generazione di startup di caffè sta ridisegnando il futuro: dopo lo speciale sulle startup europee in campo biomedico, ecco 10 piccoli sorsi di futuro nel campo della seconda bevanda più consumata al mondo.
Almacena, quando il caffè diventa digitale

Ad Anversa, in Belgio, Almacena ha deciso di attaccare uno dei problemi più antichi dell’industria del caffè: la catena di intermediari che separa i produttori dai torrefattori. Fondata nel 2020, questa startup belga ha creato un marketplace digitale dove i coltivatori possono vendere direttamente ai compratori, eliminando passaggi che spesso riducono drasticamente i guadagni degli agricoltori.
Il sistema funziona combinando software intuitivo con logistica intelligente. I produttori possono gestire inventario, contratti e spedizioni da un’unica piattaforma, mentre i compratori ottengono tracciabilità completa e qualità garantita. Il modello ha convinto gli investitori: Almacena ha raccolto 4,4 milioni di euro, dimostrando che anche il commercio del caffè può essere disrupted dall’innovazione digitale.
Mi piace particolarmente come questa startup abbia capito che la trasparenza della filiera non è solo una moda, ma una necessità per un’industria che ha sempre sofferto di asimmetrie informative devastanti per i piccoli produttori.
Amatera e il caffè che sfida il clima

A Boulogne-Billancourt, in Francia, la startup Amatera affronta una delle sfide più drammatiche dell’industria: il cambiamento climatico che potrebbe dimezzare le aree coltivabili entro il 2050. Fondata nel 2022, l’azienda sviluppa varietà di caffè resistenti attraverso biotecnologie avanzate.
La loro innovazione più sorprendente è una Arabica naturalmente decaffeinata che mantiene tutto il sapore dell’originale. Usando colture cellulari e tecniche di breeding accelerato, Amatera può sviluppare nuove varietà in tempi molto più rapidi rispetto ai metodi tradizionali, che richiedono decenni.
Con 1,4 milioni di euro di finanziamenti, l’azienda sta creando un sistema completo che va dalla cellula alla piantina, fornendo varietà progettate per resistere a siccità, malattie e temperature estreme. Non si tratta solo di salvare il caffè: si tratta di salvare i mezzi di sussistenza di 25 milioni di famiglie che dipendono dalla sua coltivazione.
Ciao Coffee, il caffè che non è caffè

Monaco di Baviera, in Germania, ospita uno degli esperimenti più audaci: Ciao Coffee, startup del 2024 che produce “caffè” senza utilizzare un solo chicco. I loro drink in lattina sono realizzati con avena, orzo, cicoria e radice di tarassaco coltivati localmente, miscelati per ricreare sapore e aroma del caffè tradizionale.
L’idea nasce dalla consapevolezza che la produzione locale può ridurre drasticamente l’impatto ambientale eliminando la necessità di importare chicchi da migliaia di chilometri di distanza. Con soli 100.000 euro di finanziamenti iniziali, Ciao Coffee dimostra che anche con budget limitati si possono sviluppare alternative innovative.
Il processo produttivo è sorprendentemente semplice: i cereali e le radici vengono tostati e preparati con tecniche che mimano la complessità aromatica del caffè, poi confezionati in lattine pronte al consumo. Questo approccio elimina completamente la dipendenza dalle fluttuazioni climatiche delle regioni tropicali. Si, lo so: l’ho messa nelle startup di caffè anche se non produce dei caffè… Ma ci siamo capiti.
L’economia circolare del caffè secondo Coffeeco

A Patrasso, in Grecia, Coffeeco Upcycle ha trovato il modo di trasformare quello che tutti buttano via in qualcosa di prezioso. I fondi di caffè usati, invece di finire in discarica, diventano ingredienti per cosmetici e bioplastiche sostenibili.
Il processo inizia raccogliendo i rifiuti da caffetterie e torrefattori. Attraverso tecniche di estrazione avanzate, l’azienda recupera composti naturali ricchi di antiossidanti per prodotti cosmetici, mentre il materiale residuo viene convertito in bioplastiche che possono sostituire le alternative derivate dal petrolio.
Un milione di euro di finanziamenti permette a Coffeeco di dimostrare che l’economia circolare non è solo un concetto teorico, ma un business model concreto che può ridurre sprechi e creare valore da quello che prima era considerato un rifiuto.
Coffeefrom, design sostenibile dai fondi di caffè

A Legnano, in Italia, Coffeefrom ha sviluppato dal 2021 un modello che unisce impatto ambientale e sociale trasformando i fondi di caffè usati in bioplastiche e compositi durevoli. I rifiuti raccolti da caffetterie e stabilimenti vengono processati attraverso un metodo di upcycling per creare materiali utilizzati nel design di prodotti, da componenti per mobili a packaging sostenibile.
Ma quello che rende speciale Coffeefrom va oltre la tecnologia. L’azienda collabora con organizzazioni che offrono opportunità di lavoro a persone provenienti da comunità emarginate, collegando design, produzione e impatto sociale. È un esempio concreto di come i flussi di rifiuti possano diventare risorse preziose senza perdere di vista i bisogni umani.
Con 100.000 euro di finanziamenti, la startup italiana dimostra che l’economia circolare può essere un motore di inclusione sociale oltre che di sostenibilità ambientale. Ogni pezzo di arredamento prodotto con i loro materiali racconta la storia di una seconda vita: quella dei fondi di caffè e quella delle persone che hanno trovato una nuova opportunità.
Food Brewer, il laboratorio del caffè cellulare

La startup svizzera Food Brewer rappresenta forse l’innovazione più radicale nel panorama europeo delle startup di caffè. Fondata nel 2021, l’azienda coltiva cellule di caffè in bioreattori controllati, producendo polvere di caffè senza mai utilizzare una piantagione.
Il processo funziona prendendo singole cellule vegetali da chicchi di caffè e coltivandole in ambiente controllato. Questo metodo elimina completamente la dipendenza da suolo, clima e condizioni meteorologiche, offrendo una produzione stabile e prevedibile. La startup ha già mosso dalla ricerca alla produzione pilota, creando quantità utilizzabili di caffè derivato da colture cellulari.
Con 10,6 milioni di euro raccolti, Food Brewer sta scalando il processo per renderlo commercialmente competitivo. L’obiettivo è fornire alle aziende alimentari un’alternativa sicura e sostenibile alle forniture tradizionali, sempre più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
GoodNews Coffee e l’esperienza nostalgica

Barcellona, in Spagna, ospita GoodNews Coffee, che dal 2020 combina caffè specialty con il fascino nostalgico delle edicole per creare un’esperienza socio-culturale unica. Il loro modello a tre livelli include chioschi grab-and-go, e-commerce con abbonamenti e soluzioni B2B per uffici.
Presente anche a Madrid e Parigi, la startup seleziona chicchi da origini accuratamente scelte e li tosta per esaltare i sapori distintivi. Il servizio di abbonamento consegna caffè appena tostato direttamente a casa, spesso accompagnato da contenuti educativi per approfondire la conoscenza della bevanda.
Quindici milioni di euro di finanziamenti sostengono la crescita di un brand che ha saputo coniugare qualità del prodotto con un’esperienza che va oltre la semplice vendita di caffè. Il successo di GoodNews dimostra che anche in un mercato maturo come quello del caffè c’è spazio per approcci innovativi al retail.
Dropz e il caffè istantaneo del futuro

La startup Dropz, lanciata nel 2021, è famosa per trasformare l’acqua di rubinetto in bevande arricchite di vitamine. Recentemente ha creato un “cubo solubile” che cattura aroma e sapore del caffè appena preparato, evitando l’uso di macchine, additivi o tempi di preparazione.
Realizzati interamente con Arabica 100%, questi cubi vengono delicatamente preparati e congelati per preservare il gusto autentico. Quando vengono messi in acqua, si dissolvono in circa due secondi, fornendo un caffè freddo di qualità barista. Ogni cubo contiene circa 22 mg di caffeina ed è fatto con gli stessi ingredienti del caffè normale.
I 2,5 milioni di euro raccolti di recente finanzieranno l’espansione di questa linea di prodotti innovativi. L’approccio di Dropz dimostra che l’innovazione nel caffè può venire anche da formati di consumo completamente nuovi, non solo dalla produzione.
DIRTEA e il caffè funzionale

Londra, nel Regno Unito, è la base di DIRTEA, startup del 2020 specializzata in bevande e integratori a base di funghi funzionali. I loro prodotti includono caffè, matcha, cacao e chai infusi con funghi noti per i benefici sulla salute, come supporto al sistema immunitario e miglioramento di concentrazione ed energia.
DIRTEA offre prodotti biologici, vegani e senza glutine, utilizzando funghi come Lion’s Mane, Reishi, Chaga, Tremella e Cordyceps. Il processo di estrazione mantiene intatti i composti benefici, mentre le formulazioni rendono semplice integrare i funghi funzionali nella routine quotidiana.
Con 100.000 euro di finanziamenti iniziali, l’azienda dimostra che il mercato del caffè può espandersi verso il wellness, offrendo non solo energia e piacere, ma anche benefici nutrizionali specifici. La tendenza verso i functional foods trova nel caffè un veicolo ideale.
Sensaterra e il marketplace delle eccellenze

Parigi ospita Sensaterra, e-commerce fondato nel 2020 specializzato in caffè, tè, infusi, cioccolato premium e attrezzature per la preparazione. La piattaforma online collega consumatori e aziende con produttori artigianali di tutta Europa, offrendo una selezione curata consegnata direttamente a domicilio.
Dando visibilità a piccoli produttori e torrefattori indipendenti, Sensaterra fornisce ai clienti varietà e trasparenza nelle fonti. Il mix di prodotti di qualità, opzioni di acquisto flessibili e design user-friendly rende la piattaforma una destinazione di riferimento per gli amanti delle bevande che vogliono esplorare nuovi sapori e brand.
Il milione di euro raccolto testimonia la crescente popolarità dell’e-commerce specializzato nel food di qualità. Sensaterra dimostra che il futuro del retail del caffè passa anche attraverso la capacità di curare e presentare l’eccellenza in formato digitale.
Startup e futuro del caffè
Queste dieci startup di caffè europee rappresentano molto più di semplici business innovativi. Sono la risposta a sfide globali che richiedono soluzioni immediate: il cambiamento climatico che minaccia le piantagioni, l’insostenibilità ambientale della produzione tradizionale, l’ingiustizia sociale delle filiere globali, lo spreco di risorse in un mondo sempre più attento alla circolarità.
Dal caffè coltivato in laboratorio di Food Brewer alle capsule biodegradabili, dai marketplace digitali che eliminano gli intermediari ai sistemi per trasformare i rifiuti in risorse, ogni innovazione risponde a un problema specifico ma contribuisce a un cambiamento sistemico più ampio.
Gli oltre 50 milioni di euro raccolti da queste aziende dimostrano che gli investitori credono in un futuro dove il caffè sarà più sostenibile, più giusto e paradossalmente più buono. Perché quando elimini i problemi della produzione tradizionale, quello che rimane è l’essenza pura di quello che rende il caffè così speciale: il sapore, l’aroma, il rituale, la comunità.
La prossima volta che sorseggerete il vostro caffè mattutino, ricordatevi che quella tazzina potrebbe presto raccontare una storia completamente diversa. Una storia di laboratori invece di piantagioni, di circolarità invece di spreco, di tecnologia invece di sfruttamento. Una storia europea che sta cambiando il futuro della bevanda più amata al mondo, un sorso alla volta.